Daniele Vadalà

Spaesaggio

Cartaceo
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Se in un recente passato una serie di provvedimenti – nell’ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali – hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del

Se in un recente passato una serie di provvedimenti – nell’ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali – hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del Paese, a distanza di pochi anni, una sorta di smemoratezza sembra prevalere, con il rischio di dimenticare il valore culturale e persino anche taumaturgico del paesaggio. Su questo sfondo problematico spicca l’indebolimento di quello che può essere considerato, in senso lato, il sistema nazionale della cultura, composto non solo dalle strutture amministrative preposte alla tutela, ma da ogni soggetto, pubblico o privato, attivo nel riconoscere il valore del patrimonio culturale per la società, come recita la Convenzione di Faro del 2005. Emergono infine questioni di importanza cruciale per il futuro del Paese: la transizione energetica, le politiche del lavoro e il ruolo dei centri abitati posti nelle aree interne, ricchi di valori storici, comunitari e paesaggistici, oggi imbrigliati nella fuorviante ideologia dei ‘borghi’.

Indice

Prologo

Parte prima
Introduzione
Un passo in avanti 
     Livia ne ristò affatata 

Parte seconda
Comunità e paesaggio
Il paradigma della subalternità 
     Forme di comunità 
     Largo degli Eroi 
     Architettare paesi 
     Il paesaggio nella scuola 
     La scuola nel paesaggio 
     Timide intrusioni 
     Paesi agili 
     Avamposti (non solo) agricoli 
     Con la cultura si mangia? 

Parte terza
Riabitare il paesaggio
   Il paesaggio conviene 
     Reindustriare l’Italia interna 

Indice dei nomi e dei luoghi

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collana: Varia, bic: T, 2023, pp 84, Italiano
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isbn: 9788849876352