Spaesaggio
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Se in un recente passato una serie di provvedimenti – nell’ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali – hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del
Se in un recente passato una serie di provvedimenti – nell’ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali – hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del Paese, a distanza di pochi anni, una sorta di smemoratezza sembra prevalere, con il rischio di dimenticare il valore culturale e persino anche taumaturgico del paesaggio. Su questo sfondo problematico spicca l’indebolimento di quello che può essere considerato, in senso lato, il sistema nazionale della cultura, composto non solo dalle strutture amministrative preposte alla tutela, ma da ogni soggetto, pubblico o privato, attivo nel riconoscere il valore del patrimonio culturale per la società, come recita la Convenzione di Faro del 2005. Emergono infine questioni di importanza cruciale per il futuro del Paese: la transizione energetica, le politiche del lavoro e il ruolo dei centri abitati posti nelle aree interne, ricchi di valori storici, comunitari e paesaggistici, oggi imbrigliati nella fuorviante ideologia dei ‘borghi’.
Indice
Prologo
Parte prima
Introduzione
Un passo in avanti
Livia ne ristò affatata
Parte seconda
Comunità e paesaggio
Il paradigma della subalternità
Forme di comunità
Largo degli Eroi
Architettare paesi
Il paesaggio nella scuola
La scuola nel paesaggio
Timide intrusioni
Paesi agili
Avamposti (non solo) agricoli
Con la cultura si mangia?
Parte terza
Riabitare il paesaggio
Il paesaggio conviene
Reindustriare l’Italia interna
Indice dei nomi e dei luoghi