Ruggero I e la provincia Melitana

Catalogo della mostra

a cura di Giuseppe Occhiato

Cartaceo
29,44 30,99

Nel panorama della conquista dell’Italia meridionale e della Sicilia da parte dei Normanni, l’avventura di Ruggero costituisce, forse e senza forse, l’impresa più romantica, la più ricca di episodi leggendari, di storie di astuzia

Nel panorama della conquista dell’Italia meridionale e della Sicilia da parte dei Normanni, l’avventura di Ruggero costituisce, forse e senza forse, l’impresa più romantica, la più ricca di episodi leggendari, di storie di astuzia e coraggio. Insieme alle gesta di Roberto il Guiscardo, la seconda metà dell’XI secolo risuona tutta del suo nome. Ruggero è visto come il condottiero dal genio lungimirante, capace di conciliare, nella sua piena maturità, abilità in battaglia, civiltà nella conduzione politica del governo e saggezza nel saper aggregare le multiforme cultura delle genti conquistate. La narrazione del Malaterra vuole che a lui sia fatta, nel 1059, la donazione del ‘castrum’ di Mileto, che diviene fin da subito il centro della sua vita affettiva. Alla cittadina egli rimane per sempre legato e, pur non elevandola mai a capitale unica della Contea, ad essa accorda costantemente la sua preferenza fra le varie sedi itineranti quali Troina, Petralia, Palermo, Messina, Reggio, ecc.; tra le mura del suo antico castello ama soggiornare lungamente, circondato dai propri familiari e dalla sua corte. Quando muore a Mileto, il 22 giugno del 1101, all’età di sessantuno anni, si fa tumulare in un sarcofago nell’amata badia della SS.ma Trinità, da lui fondata nel lontano 1063. Tutto questo intende evidenziare la mostra a lui dedicata. Essa punta l’attenzione più che sulle imprese guerresche del Granconte, sulle qualità umane del personaggio. Ne sottolinea gli aspetti familiari e relazionali, raccogliendo ogni possibile traccia che riconduca alla personalità concreta, a volte persino troppo realistica dell’uomo Ruggero, che fa sì che questi, per i ‘patiti’ di cose normanne, sia il personaggio più grande e più amato. Al momento della sua morte, Ruggero è unanimamente riconosciuto come uno dei più illuminati e autorevoli principi d’Europa. A lui si devono le premesse per la creazione del futuro regno di Sicilia, Puglia e Calabria, uno dei più potenti e magnifici del Medioevo.

collana: Antiqua et Nova, 2001, pp 122
isbn: 8849801831