Resistenza nel Gulag
Un capitolo inedito della destalinizzazione in Unione Sovietica
Cartaceo
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I cambiamenti che la seconda guerra mondiale determinò nella politica repressiva sovietica e di conseguenza nei campi, nelle colonie e nei luoghi di deportazione, i fattori e i problemi che caratterizzarono la crisi postbellica
I cambiamenti che la seconda guerra mondiale determinò nella politica repressiva sovietica e di conseguenza nei campi, nelle colonie e nei luoghi di deportazione, i fattori e i problemi che caratterizzarono la crisi postbellica nei campi di lavoro e il ruolo che la resistenza dei prigionieri ebbe in questa crisi che condusse, dopo la morte di Stalin, allo smantellamento della rete dei campi di lavoro e ad un ripensamento del ruolo del lavoro forzato in Unione Sovietica, sono gli argomenti principali di questo libro.
A mutare fu principalmente la composizione sociale, politica e nazionale della popolazione concentrazionaria. Con l’occupazione da parte sovietica dei Paesi Baltici e dei territori orientali della Polonia prima del ’41 e con la loro annessione all’URSS dopo il ’45, infatti, nel Gulag entrarono centinaia di migliaia di ucraini, baltici, polacchi e bielorussi, molti dei quali provenienti dalle fila dei movimenti di resistenza, nazionalisti e partigiani. Questi nuovi prigionieri, iniziarono ad organizzarsi contro le amministrazioni dei campi e a dare vita a numerosi episodi di resistenza , ampiamente trattati in questo libro , che misero seriamente in crisi i difficili equilibri del sistema del lavoro forzato staliniano.
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