Prospettiva “neocon”
Capitalismo, democrazia, valori nel mondo unipolare
Prefazione di Irving Kristol
Cartaceo
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L’approccio con il quale teologi, politologi ed economisti neoconservatori hanno tentato di affrontare le questioni legate alle trasformazioni sociali, culturali e politiche evidenzia un metodo che ha posto in primo luogo il problema del
L’approccio con il quale teologi, politologi ed economisti neoconservatori hanno tentato di affrontare le questioni legate alle trasformazioni sociali, culturali e politiche evidenzia un metodo che ha posto in primo luogo il problema del “rinnovamento” delle istituzioni, piuttosto che la “restaurazione” di un ordine ormai passato di cui probabilmente sono in pochi a nutrire nostalgia, avendo cura di una realtà socio-culturale in continua trasformazione, estremamente vivace e plurale come quella americana. La modernità, a differenza dei paleoconservatori, non rappresenta la tomba della tradizione, quanto il “momento” per vivere più adeguatamente gli ideali di libertà e di responsabilità in ambito politico, economico e culturale. Il filo rosso che tiene unite realtà come la democrazia, l’economia di mercato ed il pluralismo etico-culturale è dato dall’accoglimento di un principio fondamentale del liberalismo classico. Si tratta della moltiplicazione dei centri di potere, affinché si bilancino e si controllino a vicenda; scrive Acton: “Il potere tende a corrompere e il potere assoluto corrompe in modo assoluto”. La libertà, in quest’ottica, è la preservazione di una sfera interiore – data dalla coscienza – esente dal potere coercitivo dello stato ed educata alla libertà ordinata. Quella libertà che per Acton, lungi dal tradursi in licenza di fare ciò che si vuole, si esplica nel poter fare ciò che si deve.