Primo sale
Cartaceo
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Anni Sessanta, in un imprecisato luogo del Sud sette adolescenti sono impegnati a crescere, tessendo fantasie sui racconti dei grandi e assaporando l’aria di un boom economico che promette benessere. Avidi di futuro, e
Anni Sessanta, in un imprecisato luogo del Sud sette adolescenti sono impegnati a crescere, tessendo fantasie sui racconti dei grandi e assaporando l’aria di un boom economico che promette benessere. Avidi di futuro, e alle prese con i primi amori e le prime inquietudini, si avventurano alla vita come a un giro di giostra, fra ansia e spensieratezza. L’io narrante, Ciccio il Guercio, Jo Cascia, Formula Uno, Fischialetto, Gigi il Bastaso e Scazzidda trascorrono i giorni tra la scuola e gli svaghi, le strade e la spiaggia, le processioni e le sfide, facendo esperienza del mondo e di se stessi, e delle prevaricazioni piccole e grandi nei confronti di chi è più fragile e onesto. «La vita cambia con la fortuna», dice Angelica, personaggio femminile. Verità pertinente ai singoli e frutto del caso. Altro è il cambiamento che riguarda l’intera comunità, legato all’irrompere di una prosperità mai conosciuta prima e che sanziona una profonda frattura tra due mondi, corrispettivi di un vecchio e nuovo, portatori di valori che divergono, a volte, in modo inconciliabile. In bilico tra queste due epoche, a indicare la via, l’esempio dei padri che al benessere guardano con il dovuto sospetto affinché i figli non soccombano a facili illusioni e imparino a diventare uomini per bene. Venato di costante ironia e accordato alla voce di uno dei protagonisti (che spesso diventa voce di coro) Primo sale è un romanzo delicato e nostalgico, che ammalia e cattura. È un’esplosione linguistica che sprigiona, oltre ai suoni, la fragranza dei profumi mediterranei e la freschezza dei colori del Sud. Dove la poesia del ricordo va a fondersi con la coscienza civile, tracciando il quadro di una società votata all’individualismo in un tempo che non è ancora passato.