Picture Thinking
Estetica e Filosofia della Religione nei primi scritti di Robin Collingwood
Cartaceo
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Il nome di Robin George Collingwood ricorre assai di rado nelle nostre Storie della Filosofia, così come in generale negli studi filosofici del nostro paese. Eppure, è proprio alla filosofia di Collingwood che tante
Il nome di Robin George Collingwood ricorre assai di rado nelle nostre Storie della Filosofia, così come in generale negli studi filosofici del nostro paese. Eppure, è proprio alla filosofia di Collingwood che tante delle maggiori correnti di pensiero del Novecento in diverso modo si riallacciano. Così è per l’ermeneutica di Gadamer, così è anche per l’epistemologia di Popper e Kuhn, o per la teologia di Bultmann e Pannenberg. In questo volume viene presentato per la prima volta in Italia un lavoro monografico dedicato in particolare ai primi anni della riflessione filosofico-religiosa ed estetica di Collingwood, frutto di una ricerca svolta in primo luogo presso la Collingwood Society e la Bodleian Library di Oxford, dove l’autore ha potuto consultare i manoscritti inediti e confrontarsi con i maggiori studiosi in ambito internazionale. Nella Prefazione di David Boucher ci viene offerto un ritratto molto efficace per darci una prima idea di questo filosofo inglese che, dopo essere stato a lungo erroneamente considerato come un esponente dell’idealismo britannico, è stato negli ultimi anni riscoperto e rivalutato proprio nella sua complessa singolarità, come coscienza critica delle principali tendenze che occupavano la filosofia del suo tempo, lo stridente “realismo metafisico” e la nascente filosofia analitica. Solo una filosofia che sappia recuperare la sua più alta vocazione metafisica, ripensando in termini di “picture thinking” la questione fondamentale del suo “cominciamento” può soccorrere, nella prospettiva di Collingwood, quell’inquietante smarrimento “post-moderno” che egli vede palesarsi già sotto i suoi occhi, e che porta le masse europee a rifugiarsi in ideologie pre-razionali e irrazionali, anti-cristiane e anti-metafisiche: in cui si esprime il più radicale regresso della civiltà europea e il suo definitivo collasso.