Picchì fuiti
Prefazione di Introduzione di Pasquino Crupi
Cartaceo
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La Calabria e il mondo, la geografia della fuga di braccianti, artigiani, intellettuali, l’Amore e gli amori, le maschere e il volto: nulla manca nel registro tematico di Gigi Campagna, che non ama il
La Calabria e il mondo, la geografia della fuga di braccianti, artigiani, intellettuali, l’Amore e gli amori, le maschere e il volto: nulla manca nel registro tematico di Gigi Campagna, che non ama il tempo chiuso del passato, infanzia perpetua dei poeti tardi e stanchi del presente. Né ama la parola, che mette fra sé e il presente senza divenire l’intercapedine dell’ovatta, che spiana rughe e le trasforma in echi intimistici. Gigi Campagna, come tutti i poeti veri, è poeta contemporaneo all’epoca in cui vive e la sua parola ha il dono continuo della medesimezza con l’attrito delle cose circostanti. Va dove ama con la dolcezza carezzevole del velluto, scorre aspra come la carta vetrata dove la vita è spaventosa. E sempre questa sua parola binaria è assecondata dal dialetto docile della storia – dialetto parlato – che in questa raccolta, senza inclinazioni naturalistiche, esplode e splende in un tripudio di contemporaneità. Il poeta “viddhanu”, com’egli amava biografarsi, ha vinto la sua battaglia contro la ruota letteraria, che s’infanga e si paralizza nella memoria. E’ diventato poeta grande.