Oltre il regolo
Da Dostoevskij a Gadda
a cura di Enzo Martinelli
Cartaceo
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I saggi raccolti in questo volume esaminano la personalità e lo stile di artisti di prima grandezza nella cui formazione risultano studi di Ingegneria, condotti in contesti tanto lontani quanto Parigi e Atene, la
I saggi raccolti in questo volume esaminano la personalità e lo stile di artisti di prima grandezza nella cui formazione risultano studi di Ingegneria, condotti in contesti tanto lontani quanto Parigi e Atene, la Pietroburgo degli zar e una Mittel europa fin de siècle, la Milano tra i due conflitti mondiali con le sue ambizioni da metropoli e la Lucania rurale del secondo dopoguerra con la sua aura da Età dell’oro. L’analisi proposta è centrata sul rapporto tra la produzione artistica e una formazione tecnico-scientifica come quella che le scuole europee d’ingegneria impartiscono ai loro allievi da più di due secoli, fin dalla fondazione dell’École Nationale des Pontes et Chaussé e di Parigi.Sia pure nella naturale specificità dei casi singoli,il rapporto di questi “ingegneri-artisti” con il loro percorso formativo e il contesto sociale e professionale cui questo li introdusse si configura spesso come fuga da un mondo che si rivela troppo angusto (è il caso di Viane Gadda) o che fin da principio si è avvertito come estraneo (Dostoevskij, Sinisgalli e Musilne sono esempio). Talvolta, al contrario, la produzione artistica si alimenta direttamente dei formalismi e degli strumenti concettuali dell’ingegneria (ad esempio, nella musica di Xenakis) o, addirittura, rappresenta uno stato duale rispetto a quello dell’ordinario esercizio della professione tecnica (si pensi alla condizione di “anfibi” di molti dei personaggi di Zamjatin). L’analisi di queste esperienze umane e intellettuali muove dalle aule di una Facoltà di Ingegneria nelle quali, pur perseguendo le esigenze di specializzazione richieste dalla complessità del mondo contemporaneo, si ritiene imprescindibile l’incontro tra sapere scientifico e cultura umanistica.