Saverio Strati

Noi lazzaroni

Prefazione di Carmine Abate

 «Un libro che racconta dal di dentro il mondo dell’emigrazione, i motivi che costringono i giovani a partire, i conflitti tra chi resta e chi parte, le difficoltà di integrazione nelle città di arrivo, il razzismo ma

 «Un libro che racconta dal di dentro il mondo dell’emigrazione, i motivi che costringono i giovani a partire, i conflitti tra chi resta e chi parte, le difficoltà di integrazione nelle città di arrivo, il razzismo ma anche la conquista della dignità del lavoro. Il tutto senza nostalgia lacrimosa, con una lingua priva di fronzoli, concreta come la storia che narra, mai stonata, esibita, consolatoria. Non a caso il protagonista, mastro Turi, ci racconta la sua storia, simile a quella di milioni di emigranti, con una premessa che sgombra subito il campo da ogni ombra di retorica sull’emigrazione: “Non parlo con l’intenzione di fare poesia o di commuovere. La facciano gli altri, la poesia: quelli che hanno avuto da sempre il ventre pieno e case e soldi e si dilettano a scrivere libri per i loro eguali e che noi non capiamo, che non ci toccano, che non ci insegnano nulla di nulla”».

Dalla prefazione di Carmine Abate

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