Gabriele Carletti

Manzoni e la Rivoluzione francese

Cartaceo
14,25 15,00

Nonostante il costante interesse per la Rivoluzione francese, Manzoni se ne occuperà compiutamente soltanto all’indomani dell’Unità d’Italia, ormai settantasettenne, con La Rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione italiana del 1859, in cui dimostra

Nonostante il costante interesse per la Rivoluzione francese, Manzoni se ne occuperà compiutamente soltanto all’indomani dell’Unità d’Italia, ormai settantasettenne, con La Rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione italiana del 1859, in cui dimostra che in Francia la Rivoluzione non solo non era legittima, ma neppure necessaria, e che gli stessi risultati si sarebbero potuti ottenere senza la distruzione del governo, mediante le riforme che Luigi XVI era intenzionato a intraprendere. Attraverso la demitizzazione della Rivoluzione, lo scrittore milanese mira a delegittimare qualsiasi ispirazione o richiamo a essa da parte di dottrine e forze politiche rivoluzionarie che potessero destabilizzare il nuovo ordine politico-istituzionale italiano faticosamente raggiunto.

Indice

Prefazione 
Capitolo primo
L’interesse per la Francia rivoluzionaria

Capitolo secondo
L’incontro con Rosmini

Capitolo terzo
La critica della Rivoluzione francese
1. Il dialogo Dell’invenzione 
2. Il Saggio comparativo 

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