Carmine Lupia, Raffaella Lupia

L’Orlando di Barbaro

L'ultima Chanson de geste tramandata oralmente in Europa

Prefazione di Chiara Fera

Cartaceo
11,40 12,00

L’Orlando di Barbaro è l’ultima Chanson de geste tramandata oralmente in Europa, sulle pendici della Sila in Calabria, dove ancora oggi la toponomastica ne mantiene l’eredità e ne conserva la memoria. Questa tradizione orale,

L’Orlando di Barbaro è l’ultima Chanson de geste tramandata oralmente in Europa, sulle pendici della Sila in Calabria, dove ancora oggi la toponomastica ne mantiene l’eredità e ne conserva la memoria. Questa tradizione orale, recuperata dopo anni di studio e ricerca, è tutto ciò che è stato tramandato da padre in figlio, dal Medioevo fino ai nostri giorni. Questa chanson della tradizione calabrese è molto importante perché non è altro che l’eredità della tradizione popolare di quello che è stato il ciclo carolingio calabrese, non solo nei luoghi della cultura e nelle dimore aristocratiche, ma anche presso il popolo. La tradizione carolingia in Calabria è rappresentata da molti poemi e inizia con la famosa Chanson d’Aspremont, colonna portante di tutto il ciclo letterario carolingio europeo insieme alla celebre Chanson de Roland. L’Orlando di Barbaro è ambientata intorno al territorio dell’omonima città, che era stata conquistata dai Saraceni e successivamente liberata dai cavalieri cristiani guidati da Orlando, dopo numerose battaglie durante le quali perdono la vita tutti i Paladini di Carlo Magno, tranne Orlando, che riuscirà a sconfiggere i musulmani e riportare nelle mani della cristianità la città. Orlando non dovrà combattere solo contro i cavalieri saraceni ma anche contro gli incantesimi della strega di Barbaro, che lui riuscirà a ingannare, scoprendo il suo punto debole e avendo pertanto la meglio sulla città di Barbaro. Particolarmente interessante è la descrizione del paesaggio forestale e soprattutto agrario, che diviene la sintesi dove l’Oriente, l’Occidente, il Mediterraneo e l’Europa si incontrano e si intrecciano nelle peculiari colture agrarie di un tempo ormai lontano.

Indice

Prefazione di Chiara Fera

Presentazione di Francesco A. Cuteri

Introduzione

Cenni di storia e toponomastica locale

L’ideale cavalleresco: evoluzione e diffusione di un genere letterario

Premessa

ÀNGARO (Àngaru)
MORINO (Murìnu)
GALLIZZANO (Gallizzanu)
INCENZO (Uncìanzu)
ANDREONE (‘Ndriune)
FARIANO (Fharianu)
FILIPPAZZO (Fhulippazzu)
LUCCIO (Lucciu)
MOSCARDINO (Muscardinu)
RAZZONE (Razzone)
SCARANO (Scaranu)
ORLANDO (Urràndu)

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