Libertà di cultura
Meno Stato e più comunità per arte e ricerca
Per far rinascere la cultura e la ricerca in Italia occorre un cambiamento radicale che dia centralità alla persona e alle libere comunità che nascono nei territori. Nessun museo, biblioteca, archivio, festival
Per far rinascere la cultura e la ricerca in Italia occorre un cambiamento radicale che dia centralità alla persona e alle libere comunità che nascono nei territori. Nessun museo, biblioteca, archivio, festival o università deve essere preservato senza che siano gli individui e le comunità a volerlo. La cultura infatti non è un obbligo o un diritto, ma un desiderio. Un museo come gli Uffizi può essere domani trasformato o chiuso, e le sue opere disperse, se così vorranno gli individui e le comunità. Il peso dello Stato deve pian piano regredire e permettere che le comunità si riapproprino dei loro patrimoni e territori e trasformino le loro culture come meglio credono, senza che vi sia un supervisore superiore che ne orienti le scelte con divieti o appoggi. Per far questo occorre un cambiamento della Costituzione e delle leggi, l’abolizione delle Soprintendenze e degli Istituti centrali, e una trasformazione profonda dei paradigmi che dominano l’asfittico sistema culturale italiano.
Rassegna
- ilfoglio.it 2013.11.29
“Libertà di cultura” di Luca Nannipieri - Corriere della Sera 2013.12.02
Liberare la bellezza dallo Stato – Non funziona la tutela accentrata del patrimonio culturale
di Marco Romano