Lezioni di filosofia del diritto
Prefazione di Carlo Lottieri
Cartaceo
€17,10 €18,00
All’interno del liberalismo del Novecento, Bruno Leoni occupa una posizione di primissimo piano. Nei suoi scritti è possibile riconoscere la più rigorosa filosofia del diritto d’impostazione individualistica, la quale muove dall’agire intenzionale dei singoli
All’interno del liberalismo del Novecento, Bruno Leoni occupa una posizione di primissimo piano. Nei suoi scritti è possibile riconoscere la più rigorosa filosofia del diritto d’impostazione individualistica, la quale muove dall’agire intenzionale dei singoli (e in particolare dalle“pretese” di ognuno di noi nei riguardi dei comportamenti altrui) per spiegare l’origine e la natura dell’universo normativo.
La ricchezza e l’originalità di tale teoria emergono compiutamente in queste Lezioni di filosofia del diritto del 1959, raccolte da un’allieva in occasione dei corsi tenuti alla Facoltà di Giurisprudenza di Pavia. Si tratta di un’opera in sostanza ancora sconosciuta, che in passato è circolata solo quale dispensa per gli esami ed è stata quindi studiata unicamente dai pochi appassionati cultori del pensatore torinese e da coloro che , a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta , hanno frequentato le aule universitarie pavesi.
La pubblicazione di tale volume permette di approfondire la conoscenza di un grandissimo protagonista delle scienze sociali: uno tra i pochi italiani che sia entrato nel vivo del dibattito culturale americano. Per giunta, nel testo vi è una rigorosa riflessione teorica, unita a un confronto serrato tra Leoni e alcuni fondamentali pensatori novecenteschi (Hans Kelsen e Max Weber, in primo luogo).
Se nel corso degli ultimi due secoli il diritto è stato ripetutamente identificato con la semplice volontà degli uomini al potere, qui Leoni indica un altro modo di guardare alle norme, sforzandosi di cogliere ciò che vi è oltre la volontà dei politici e ben oltre quella stessa legislazione tanto spesso destinata a restare lettera morta.
Le Lezioni aiutano pure a comprendere le straordinarie potenzialità della tradizione“austriaca” delle scienze sociali, che ha avuto origine con Carl Menger e ha poi trovato in Ludwig von Mises, Friedrich A. von Hayek e Murray N. Rothbard le sue formulazioni più compiute. Utilizzando in ambito giuridico l’individualismo metodologico, le analisi sull’origine evolutiva delle istituzioni e la teoria del valore soggettivo, Leoni ha evidenziato come non soltanto l’economia, ma l’intera riflessione sulla società possa trarre enormi benefici dagli insegnamenti fondamentali della Scuola viennese.
Rassegna
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Perché non possiamo non dirci “cristiani”
di Paolo D'Angelo - Libro Aperto 2024.09.01
Ortensio Zecchino – Perché non possiamo non dirci “cristiani”
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