Letteratura e lavoro
Conversazioni critiche
Cartaceo
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Nel corso degli ultimi venti anni le opere che si sono occupate dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro si sono notevolmente moltiplicate. Si tratta di romanzi, diari, memoriali, raccolte di testimonianze, cinema
Nel corso degli ultimi venti anni le opere che si sono occupate dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro si sono notevolmente moltiplicate. Si tratta di romanzi, diari, memoriali, raccolte di testimonianze, cinema di finzione e documentari, testi teatrali, saggi di sociologia e psicologia. L’attenzione data a questa problematica in vari settori è oramai significativa, tanto da non poter più essere sottovalutata e/o circoscritta e limitata nell’ambito di un mero fenomeno di natura editoriale. Al contrario: tutto questo è il segno evidente che qualcosa di profondo sta accadendo nella nostra società, che un cambiamento epocale sta prendendo forma sotto i nostri occhi. Si ha infatti la netta sensazione, corroborata dall’analisi delle opere letterarie (e cinematografiche) di cui Paolo Chirumbolo si occupa in questo libro, che ci si trovi dinanzi a un momento topico della storia della civiltà occidentale durante il quale si sta verificando la transizione da un modello di società ad un altro, ovvero da una comunità fondata sull’importanza politica, economica, sociale e individuale del lavoro ad un’altra in cui, viceversa, stanno velocemente scomparendo abitudini, stili di vita e «privilegi» (lavoro a tempo pieno, garanzie previdenziali, diritti fondamentali) faticosamente conquistati durante il secolo trascorso. Per meglio comprendere le dinamiche tematiche e strutturali più importanti di questa nuova letteratura del lavoro è necessario sconfinare in altri campi del sapere (sociologia, psicologia, antropologia) che esulano dall’analisi letteraria oggetto del presente studio e della presente inchiesta, ma che risultano essenziali se si vuole afferrare fino in fondo l’importanza della transizione in atto. Capire la profonda importanza di questo fenomeno letterario vuol dire anche comprendere dove si sta dirigendo la società italiana del ventunesimo secolo. Parlare di lavoro significa infatti parlare della vita di tutti i giorni, di quello che le persone dicono, fanno, pensano e sognano in ogni momento della giornata. Significa addentrarsi nei meandri della politica, delle sue funzioni e dei suoi tradimenti. Per discutere di questa nuova tendenza della narrativa contemporanea nella maniera più approfondita possibile, sono stati interpellati diciotto scrittori che, in anni recenti, hanno raccontato, in vario modo, il mondo del lavoro italiano. Rubbettino Paolo Chirumbolo Letteratura e lavoro Letteratura e lavoro
14 domande a:
GIOVANNI ACCARDO – SILVIA AVALLONE – SIMONA BALDANZI – LANFRANCO CAMINITI ANDREA CARRARO – ANDREA CISI – GIORGIO FALCO – GIULIA FAZZI – ANGELO FERRACUTI ANDREA KERBAKER – NICOLA LAGIOIA – ELISABETTA LIGUORI – MASSIMO LOLLI – MICHELA MURGIA FEDERICO PLATANIA – MARCO ROVELLI – VANNI SANTONI – CAROLA SUSANI Rubbettino
Rassegna
- 2013.12.02
Fra letteratura e lavoro si scopre il cambiamento di un modello sociale
di Elisabetta Mercuri