Le costituzioni anglosassoni e l’Europa

Riflessi e dibattito tra ‛800 e ‛900

a cura di Eugenio Capozzi

Cartaceo
17,10 18,00

Nel corso del XiX secolo il passaggio dall’assolutismo ai governi costituzionali nell’Europa continentale è accompagnato quasi sempre dal riferimento all’esempio inglese, ma quasi sempre avviene a partire da presupposti politico-giuridici molto diversi, se non

Nel corso del XiX secolo il passaggio dall’assolutismo ai governi costituzionali nell’Europa continentale è accompagnato quasi sempre dal riferimento all’esempio inglese, ma quasi sempre avviene a partire da presupposti politico-giuridici molto diversi, se non con esso incompatibili. Il costituzionalismo britannico – a cui tra ”800 e ”900 in varie fasi si sovrappone l’altro grande modello anglosassone, quello americano – entra così nella cultura europea attraverso una rete quasi inestricabile di assimilazioni e fraintendimenti, di interpretazioni complessive ed applicazioni particolari, di imitazione e differenziazione. Sarà poi il confronto novecentesco tra democrazie e totalitarismi, e successivamente l’esito della II Guerra mondiale, a portare una rinnovata energia espansiva dei modelli costituzionali anglosassoni, soprattutto di quello statunitense. Questa energia si rifletterà profondamente sull’attività costituente e sul dibattito politico-culturale in paesi come l’Italia e la Germania, e parimenti sul processo di costruzione delle istituzioni comunitarie europee. Ma susciterà ulteriori problemi nell’adattamento a contesti profondamente diversi. Problemi che restano tuttora aperti, e che questo volume intende contribuire ad affrontare offrendo una prima mappa storiografica dell’influsso anglosassone sugli ordinamenti europei negli ultimi due secoli.

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