La storia come esperienza giuridica
a cura di Carla Faralli
Cartaceo
€14,25 €15,00
La storia come esperienza giuridica (1953) apre, dopo il periodo giovanile dedicato agli studi su Vico e Grozio, la seconda tappa dell’itinerario intellettuale di Guido Fassò. In essa l’autore sviluppa una concezione critica del
La storia come esperienza giuridica (1953) apre, dopo il periodo giovanile dedicato agli studi su Vico e Grozio, la seconda tappa dell’itinerario intellettuale di Guido Fassò. In essa l’autore sviluppa una concezione critica del giuspositivismo statualistico e legalistico fondata sul concetto di istituzione, trasferito dal piano empirico sociologico a quello filosofico. Oltre a occupare un posto importante nello svolgimento del pensiero di Fassò, La storia come esperienza giuridica ne ha uno di rilievo anche nella storia della cultura filosofico-giuridica italiana, in quanto segna il superamento, da un lato, dell’idealismo e, dall’altro, del giuspositivismo tedesco, concezioni egemoni nella prima metà del secolo scorso. La rilettura di quest’opera non ha però solo un significato storico, ma consente ulteriormente di riflettere su un concetto quale quello di istituzione che, grazie all’opera di Neil MacCormick e Ota Weinberger, è entrato nel dibattito post-positivistico contemporaneo.