Felice Spingola

La paura di Verbicaro

Storia di una rivolta nel sud

Cartaceo
14,25 15,00

«È una vergogna per l’Italia: procedete con energia e con beninteso vigore. Bisogna dare un esempio all’Italia». Con questo telegramma Giolitti, nello scatenare la caccia ai rivoltosi di Verbicaro nell’agosto del 1911, toglieva l’anonimato

«È una vergogna per l’Italia: procedete con energia e con beninteso vigore. Bisogna dare un esempio all’Italia». Con questo telegramma Giolitti, nello scatenare la caccia ai rivoltosi di Verbicaro nell’agosto del 1911, toglieva l’anonimato a questo paese dell’Alto Tirreno cosentino. L’impressione che suscitò la rivolta nell’opinione pubblica nazionale e internazionale fu tanto grande da occupare per alcuni giorni le prime pagine dei più importanti quotidiani. Nel vocabolario italiano entrò addirittura il termine «verbicarismo» e successivamente «verbicarizzare» a significare la presunta «primitività di istinti e di cultura» che avrebbe spinto i verbicaresi a ribellarsi. Attraverso una meticolosa ricerca d’archivio e una presenza attiva in Verbicaro viene con questo lavoro ricostruita una delle tante pagine significative, ma trascurate, della nostra storia recente: un episodio che ben più di tante letture storiche generali illustra i rapporti tra il paese reale e le istituzioni.

Rassegna

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collana: Varia, bic: HBJ, 2011, pp 208
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isbn: 9788849830828