La linea siciliana nella narrativa moderna
Verga, Pirandello & C.
Cartaceo
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Il tema di questo libro è una costante di tutto rilievo nella moderna narrativa italiana, più propriamente quella riconducibile ai proverbiali archetipi di Verga e Pirandello, sullo sfondo però della lunga fortuna della formula
Il tema di questo libro è una costante di tutto rilievo nella moderna narrativa italiana, più propriamente quella riconducibile ai proverbiali archetipi di Verga e Pirandello, sullo sfondo però della lunga fortuna della formula definitivamente fissata da loro corregionali quasi altrettanto illustri. Il punto di partenza ideale è il «Verga moderno» che è rimasto a lungo pressoché l’unico esempio nostrano delle innovazioni romanzesche altrimenti riservate alle altre letterature. Dalla sua caratteristica contraddizione, conturbante e classicamente moderna, tra il massimo di immediatezza colloquiale e popolare e la tempra aristocraticamente intellettualistica delle invenzioni e di una proverbiale diffidenza nei confronti delle astrazioni, hanno preso le mosse altri scrittori siciliani, da quelli poco più giovani di Verga, come De Roberto e Pirandello, a quelli delle ultime leve, e un dibattito che ha conosciuto momenti di straordinaria intensità. Senza pretendere di riaccenderlo, La linea siciliana nella narrativa moderna si interroga sul significato e sulla fortuna della scandalosa prospettiva interna che si afferma tra l’osservatore travolto dalla verghiana Marea e il «sentimento» di Pirandello, e a essa riconduce l’aria di famiglia che costituisce il lascito maggiore di un vero e proprio genere letterario al Novecento.