La guerra dei “dico”
Cartaceo
€9,50 €10,00
E’ realmente necessaria oggi in Italia una legge che disciplini le“coppie di fatto”?E’ discriminatorio esprimere perplessità sul riconoscimento pubblico e formale delle convivenze, anche fra persone dello stesso sesso? Ci sono ragioni giuridiche per
E’ realmente necessaria oggi in Italia una legge che disciplini le“coppie di fatto”?E’ discriminatorio esprimere perplessità sul riconoscimento pubblico e formale delle convivenze, anche fra persone dello stesso sesso? Ci sono ragioni giuridiche per affermare che molti diritti dei quali godono i coniugi sono già estesi ai componenti di una unione civile? Questo scritto non utilizza argomenti, pur esistenti e validi, di carattere etico e/o religioso: facendo procedere in modo parallelo l’esame delle proposte avanzate in materia, anche da parte del Governo Prodi (con particolare riferimento al disegno di legge sui“dico” – diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi), e l’esame della legislazione ordinaria, della giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione in tema di convivenze, esso punta a documentare come la gran parte dei c.d.“diritti individuali”, spesso evocati a fondamento di una legge sulle convivenze, già trovano puntuale tutela nell’ordinamento italiano. Questo scritto ha pure la pretesa di dimostrare che l’intento principale, se non esclusivo, di chi vuol introdurre i“dico”o i pacs è non già allungare l’elenco dei“diritti individuali”, bensì il riconoscimento pubblico delle unioni civili, e in particolare di quelle fra omosessuali. E se invece si dedicasse un po’ di interesse al soggetto che oggi è concretamente discriminato, e cioè alla famiglia, come “società naturale fondata sul matrimonio”?