La dichiarazione dei diritti sociali
a cura di Alberto Scerbo
Cartaceo
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La Dichiarazione dei diritti sociali di Gurvitch è un testo risalente al 1944, concepito come un progetto di costituzione per la Francia del dopoguerra.
Sottolineati i limiti derivanti da un’impostazione giusnaturalistica, Gurvitch fonda la propria
La Dichiarazione dei diritti sociali di Gurvitch è un testo risalente al 1944, concepito come un progetto di costituzione per la Francia del dopoguerra.
Sottolineati i limiti derivanti da un’impostazione giusnaturalistica, Gurvitch fonda la propria dichiarazione dei diritti su una concezione pluralistica, capace di superare la dimensione del pluralismo di fatto per recuperare quella del pluralismo come ideale morale e giuridico, autentica garanzia di democrazia, purché combinato con una tecnica pluralista.
Si costruisce, così, un modello che tiene conto delle diverse posizioni ed attività dell’individuo, come produttore, consumatore-utente, cittadino e uomo, allo scopo di prevedere una complessa struttura combinata di contrappesi, idonei a convogliare l’esercizio dei poteri entro misure adeguate.
La riproposizione di questo saggio può costituire l’occasione per una ulteriore riflessione sugli aspetti originali, ed ancora attuali, del pensiero di Gurvitch, ispirato dalla volontà di «far rivivere nella sua purezza il flusso del vissuto».
Rassegna
- Il Sole 24Ore 2020.05.31
Terza Repubblica alla Spadolini - Corriere della Sera 2020.01.04
De Gaulle sulle tracce del «tigre»
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Il turismo secondo Raffaele Rio - Il Quotidiano del Sud 2019.12.10
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“Ridare la cicuta a Socrate”, in libreria il volume di Adele Fraracci e Antonella Presutti