La critica dopo la crisi
Atti del Convegno di Arcavacata (11-13 novembre 1999)
a cura di Margherita Ganeri e Nicola Merola
Cartaceo
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Benché la critica continui ad essere un genere letterario inflazionato, e su di essa non manchino riflessioni talora ponderose, bilanci, ricostruzioni storiografiche, non se ne parla più fuori dei canali specialistici e anche qui
Benché la critica continui ad essere un genere letterario inflazionato, e su di essa non manchino riflessioni talora ponderose, bilanci, ricostruzioni storiografiche, non se ne parla più fuori dei canali specialistici e anche qui quasi con la cattiva coscienza e la dolorosa necessità di ignorare il silenzio di chi ne sta fuori. La solitudine della critica non è l’altra faccia della crisi. La critica non è uscita dalla crisi, ma, dopo che la parola d’ordine è stata la crisi, la critica è rimasta sola con se stessa più di prima, come un’istanza disattesa, una pratica pressoché autistica e in ogni caso una ”routine”: dopo la crisi, fuori della crisi che l’aveva messa di nuovo all’ordine del giorno.
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