La capitale immaginata
L'evoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello stato nazionale romeno 1830-1940
Cartaceo
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Come cambia una città dopo la sua designazione a capitale? Come si evolve la sua struttura socio-economica in coincidenza con l’acquisizione di una centralità politico – burocratica e, conseguentemente, produttiva e finanziaria? Quanto la
Come cambia una città dopo la sua designazione a capitale? Come si evolve la sua struttura socio-economica in coincidenza con l’acquisizione di una centralità politico – burocratica e, conseguentemente, produttiva e finanziaria? Quanto la sua trasformazione riflette queste dinamiche e quanto pesa la volontà della classe politica di farne uno “specchio della nazione”, una rappresentazione del modello di Stato che essa si propone di realizzare? Il volume si propone di rispondere a queste domande prendendo in esame lo studio di caso di Bucarest, scelta come capitale dell’appena costituito Stato romeno nel 1862. Come altre capitali di Paesi sorti dopo la dissoluzione dell’Impero ottomano, essa subì una profonda trasformazione nei decenni successivi alla nascita della Romania, trasformandosi da conurbazione dalle caratteristiche assai simili a quelle delle città ottomane, almeno sul piano della struttura urbanistica e architettonica, a “piccola Parigi dei Balcani”.