L’uomo è forte
Cartaceo
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Il mito della felicità collettiva fonda un nuovo ordine sociale, che si mantiene puro contrapponendosi alle degenerazioni individualistiche del passato e alle influenze dell’esterno. Il clima di sospetto incoraggia la delazione, fino all’autodenuncia per
Il mito della felicità collettiva fonda un nuovo ordine sociale, che si mantiene puro contrapponendosi alle degenerazioni individualistiche del passato e alle influenze dell’esterno. Il clima di sospetto incoraggia la delazione, fino all’autodenuncia per purgare la coscienza da delitti solo pensati, o appena possibili. L’ingegner Dale, tornato dall’estero, si trova costretto a rappresentare la parte del corruttore, colpevole per aver ricercato nell’amore per Barbara, figlia di controrivoluzionari, l’estremo rifugio di un senso di proprietà esclusivo. Dieci anni prima di 1984, e con trasparente rimando alla realtà sovietica, la figura suadente e perturbante di un Inquisitore tesse le fila di un ordito che soffoca il libero arbitrio e le coscienze.