L’intenzionalità rovesciata
Dalle forme della cultura all'originario
Cartaceo
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In questo saggio si è delineato un itinerario speculativo che dal mondo della cultura e della spiritualità giungesse alle soglie dell’originario mediante un’intenzionalità rovesciata, mutuando dalla V Meditazione cartesiana di Husserl l’esercizio di una
In questo saggio si è delineato un itinerario speculativo che dal mondo della cultura e della spiritualità giungesse alle soglie dell’originario mediante un’intenzionalità rovesciata, mutuando dalla V Meditazione cartesiana di Husserl l’esercizio di una doppia riduzione (una riduzione alla seconda potenza) la cui intenzionalità non fosse però rivolta, come in Husserl, verso il più elementare apparire alla coscienza radicalmente ridotta, ma verso l’originario. Ciò appare, di riduzione in riduzione, come la fondamentale condizione di possibilità da cui successivamente si sviluppano, si articolano, si differenziano le varie forme di cultura e di spiritualità. Questo Ursprung, questo slancio iniziale della coscienza è la domanda radicale di senso, il più proprio della condizione umana, la sua autenticità. L’inversione dell’intenzionalità, non più rivolta all’aurorale primitivo ma alla pienezza del senso, comporta la necessità di una rottura metodologica. Ciò rende possibile piani diversi di ricerca e la possibilità di un trascendimento. Il coinvolgimento del discorso nella concretezza del vissuto richiede che il trascendimento si configuri nella trascendenza di un volto personale.