L’altro Alvaro
(tra letteratura e vita)
Cartaceo
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L’altro Alvaro è quello impegnato nello sforzo di conciliare il richiamo quasi genetico (ambientale e familiare) dell’idillismo paesano con i progetti di chi vuole vivere la modernità raccontandola senza compromettere i principi fondativi del
L’altro Alvaro è quello impegnato nello sforzo di conciliare il richiamo quasi genetico (ambientale e familiare) dell’idillismo paesano con i progetti di chi vuole vivere la modernità raccontandola senza compromettere i principi fondativi del proprio umanesimo. Convinto che i tempi potessero classificarsi alla stregua di un “rimbarbarito Seicento”, Alvaro ripropone un progetto di letteratura che si collochi “all’apice della cultura”, come in Italia non stava più avvenendo, se non in alcune postazioni particolari (Pirandello e Bontempelli, su tutti) o in aggiornamenti di canoni già saldamente insediati (Boccaccio e Verga) su tracciati, al presente, di un realismo ideologizzato. A questo lo scrittore amava sostituire il “magico” novecentista o dell’utopia, con almeno un dato empirico come strumento memoriale in funzione storiografica, anche di tipo inventivo. Ma non trovava la conclusione cercata: quell’Eden conciliante dell’idillio paesano che ne significasse la verità romanzesca, filtrata nella pratica narrativa quale frutto sperimentale di poetica in atto, o quell’isola felice solo ipotizzata per l’incompiuto Belmoro.
Rassegna
- La Provincia di Lecco 2022.09.10
«Il carcere non serve: parola di killer»
di Stefano Ferrari - Il Riformista 2022.06.24
Prima, durante e dopo il carcere. Le tre vite di Roberto
di Elisabetta Zamparutti