Kroton
Le monete di bronzo
Prefazione di Italo Vecchi
Cartaceo
€95,00 €100,00
Il volume si caratterizza per lo studio puntuale e preciso della monetazione bronzea della città di Crotone. In sostanza, vengono esaminate e descritte tutte le emissioni note della Polis magno-greca dalla fine del V
Il volume si caratterizza per lo studio puntuale e preciso della monetazione bronzea della città di Crotone. In sostanza, vengono esaminate e descritte tutte le emissioni note della Polis magno-greca dalla fine del V agli ultimi anni del III secolo a.C. Un lavoro, dunque, approfondito su coniazioni che non hanno mai avuto la sorte di essere studiate e pubblicate tutte in una sola volta e in ritrovamenti archeologici e numismatici. Inoltre, quasi tutte le monete presentate non sono state mai pubblicate, in quanto provengono da numerose collezioni private messe a disposizione dell’Autore che ha così avuto la grande opportunità di verificare un discreto quantitativo d’esemplari, per nulla facili a trovarsi.
Il libro, perciò, diviene una Sylloge Nummorum Graecorum Aeneorum Crotoniensium e si va ad affiancare all’altro testo pubblicato nel 2003 per i tipi di questa stessa Casa Editrice riguardante la piccola città di Petelia. Il testo, com’è nello stile dell’Autore, non è stato appesantito con eccessive note a piè di pagina ed il linguaggio è senza dubbio comprensibile anche a chi numismatico non è. È chiaro, quindi, che il lavoro assume un carattere divulgativo ed esibisce fotograficamente a colori le monete in grandezza naturale e con ingrandimenti, per offrire al lettore una visione il più chiara possibile delle emissioni in rame di Crotone, che immesse in un panorama storico diventano strumenti scientifici per una chiarificazione dei fatti inerenti alla città, patria d’atleti, medici e filosofi famosissimi.
A proposito delle monete in metallo vile sarà opportuno precisare che nell’antichità non erano curate allo stesso modo di quelle in argento, ma la creatività del genio magno-greco ha saputo trasferire anche nel denaro circolante di poco conto e destinato a modeste transazioni commerciali la grand’arte incisoria dei maestri coloniali, che, alla luce dei risultati, non hanno proprio nulla da invidiare a quelli della madre patria, anzi sotto molteplici aspetti, sono riusciti perfino superiori.