Il Terzo Settore nel Mezzogiorno
a cura di Guido Memo
Nota di Gian Carlo Blangiardo
Il Terzo Settore, che la legge individua nelle Istituzioni Non Profit che perseguono gli interessi generali, può essere protagonista di un nuovo meridionalismo? Dopo la riforma agraria del 1950 la
Nota di Gian Carlo Blangiardo
Il Terzo Settore, che la legge individua nelle Istituzioni Non Profit che perseguono gli interessi generali, può essere protagonista di un nuovo meridionalismo? Dopo la riforma agraria del 1950 la questione meridionale è stata affrontata con due diverse, ma connesse, politiche: un intervento economico-tecnocratico calato dall’alto basato sull’industria di base (cattedrali nel deserto senza uno sviluppo diffuso, rivelatesi poi inquinanti) e una politica sociale povera e assistenzialista. La riforma agraria fu indubbiamente positiva, anche se discutibile nella sua attuazione, mentre quegli interventi successivi raramente favorirono uno sviluppo autonomo e sostenibile, lasciando anche spazio a clientele, a vecchie e nuove mafie, contro le quali tante realtà di TS, come nel caso di Libera, si sono in questi anni impegnate. Può esistere un diverso meridionalismo, autonomo, non subalterno, basato sui diritti previsti dalla Costituzione? Il forte sviluppo del Terzo Settore al Sud negli ultimi decenni traccia una strada nuova, fondata sulla cittadinanza attiva e l’economia solidale? I dati sul Terzo Settore e le Istituzioni Non Profit sono qui esposti direttamente dall’équipe che in Istat cura le rilevazioni e studia questo mondo. I commenti ai dati sono di studiosi che, tra i primi e più autorevolmente in Italia, hanno svolto ricerche su volontariato, TS, cittadinanza attiva e impresa sociale.
Indice
Nota introduttiva di Gian Carlo Blangiardo
Glossario
Guido Memo
Introduzione
1. Premessa
2. Perché condurre una ricognizione sul TS nel Mezzogiorno
3. TS e «questione meridionale»
4. La crescita delle INP e delle Odv nel Mezzogiorno
5. La crescita delle Coopsociali nel Sud
6. La crescita dell’azione volontaria nel Mezzogiorno
7. Osservazioni conclusive
Massimo Lori, Mauro Caramaschi, Valerio Moretti
La morfologia del settore non profit nel Mezzogiorno
1. Introduzione
2. Radicamento e diffusione territoriale
3. La configurazione interna del settore non profit
4. Peso e struttura economica
5. La specializzazione settoriale
6. Cinque per mille e territorio
7. L’ecosistema provinciale
Conclusioni
Riferimenti bibliografici
Appendice
Sabrina Stoppiello, Stefania della Queva, Chiara Orsini, Mauro Camaschi
Il settore non profit nel Mezzogiorno
1. Le rilevazioni statistiche sulle INP
2. Definizioni e campo di osservazione
3. Le INP e i volontari impegnati nel settore
4. L’orientamento solidaristico o mutualistico e la mission
5. Orientamento al disagio e destinatari
6. Le reti di relazione
7. Dimensioni economiche, fonti di finanziamento e attività economica svolta
Considerazioni conclusive
Appendice
Tania Cappadozzi
I volontari nel Mezzogiorno
1. Le fonti ufficiali sui volontari
2. I volontari nelle associazioni – la serie storica Istat
3. I volontari organizzati – il Modulo ILO 2013
3.1 L’entità dell’impegno: i giovani volontari del Mezzogiorno si impegnano tanto quanto i loro coetanei del Centro-Nord
3.2 Le attività svolte: nel Mezzogiorno più professioni qualificate nei servizi
3.3 Durata e multi-appartenenza: nel Mezzogiorno l’impegno dura da meno tempo e si concentra maggiormente in una sola associazione
3.4 I settori di attività: nel Mezzogiorno più volontari nelle organizzazioni con finalità religiose
3.5 Motivazioni e impatti dell’attività volontaria: nel Mezzogiorno spinti dalle proprie convinzioni ci si sente meglio con sé stessi
3.6 I profili dei volontari organizzati nel Mezzogiorno
4. I volontari non organizzati – il Modulo ILO 2013
4.1 L’entità dell’impegno: nel Mezzogiorno più tempo al volontariato individuale da casalinghe e studenti
4.2 Le attività svolte: nel Mezzogiorno più professioni tecniche e aiuti nelle attività di cura
4.3 Durata dell’impegno: nel Mezzogiorno si esaurisce nel breve-medio periodo
4.4 I profili dei volontari non organizzati: nel Mezzogiorno le reti di prossimità si attivano per le emergenze
5. Conclusioni
Glossario
Piero Fantozzi, Giorgio Marcello
Volontariato e Mezzogiorno
Premessa
Le indicazioni che emergono dai capitoli analizzati
Spunti per continuare a riflettere
Bibliografia
Marco Musella, Melania Verde, Francesco Amati
Dimensione occupazionale ed economica della cooperazione sociale nel Mezzogiorno
Breve premessa introduttiva
1. Un approfondimento sulle Coopsociali meridionali a partire dai dati Istat. Numerosità, dipendenti e livelli di fatturato
2. Riflessioni conclusive
Giuseppe Cotturri
Note su cittadinanza attiva e INP del Mezzogiorno nel Censimento 2015
1. Aspetti quantitativi e differenze qualitative
2. Il fattore “cultura politica”
3. Il Terzo Mezzogiorno
Ugo Ascoli
Il Terzo Settore nel Mezzogiorno: alcune osservazioni finali
1. Il valore di una ricognizione sulle caratteristiche del TS nel Mezzogiorno
2. La vitalità delle società meridionali
3. TS e innovazione sociale: una relazione difficile
4. Alcuni scenari possibili
Riferimenti bibliografici
Gli autori