Il rivoluzionario benestante
Strategie cognitive per sentirsi migliori degli altri
Cartaceo
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Il terrorismo rosso ha avuto in Italia profonde radici culturali e ideologiche. Questa è stata una delle cause principali della sua longevità e della sua imponenza. Il mito della rivoluzione assoluta ha abbagliato uomini
Il terrorismo rosso ha avuto in Italia profonde radici culturali e ideologiche. Questa è stata una delle cause principali della sua longevità e della sua imponenza. Il mito della rivoluzione assoluta ha abbagliato uomini e donne di ogni età e condizione sociale. Dopo aver dedicato un ampio volume al fenomeno brigatista, l’autore rivolge la sua attenzione a quella cultura“contigua”che fornì, a volte in maniera inconsapevole, un ampio incoraggiamento ideologico alla violenza politica.Il protagonista di queste pagine è il rivoluzionario-benestante: colui il quale, pur vivendo di agi e di privilegi, odia e disprezza la società su cui ha fondato il proprio benessere materiale.è colui che giustifica moralmente la violenza come mezzo di lotta politica senza correre rischi in prima persona. è colui che inneggia alla rivoluzione senza praticarla. Il rivoluzionario benestante incita, ma resta a guardare.Attraverso i classici dell’individualismo metodologico, l’autore si propone di ricostruire l’universo mentale e la condotta di un tipo antropologico che ha profondamente segnato la storia dell’Italia repubblicana.
Rassegna
- Il Foglio 2018.07.18
Nel teatro dei pupi del popolo contro le élite, s’avanza il populist kitsch
di Guido Vitiello