Il problema del potere
Cartaceo
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La riflessione sul convivere in società immediatamente incontra, e talvolta anche drammaticamente si scontra con, la questione del potere politico. Questo si dà secondo una pluralità di sfaccettature, e d’esperienze, a partire dalla determinazione
La riflessione sul convivere in società immediatamente incontra, e talvolta anche drammaticamente si scontra con, la questione del potere politico. Questo si dà secondo una pluralità di sfaccettature, e d’esperienze, a partire dalla determinazione e dalla sequenza della sua forma storica, fino a quella, inaggirabile, della domanda sulla sua legittimità ed ineluttabilità. Il libro, che qui si rende nuovamente disponibile al lettore italiano, è un saggio d’estrema lucidità. Esso ripercorre le “stazioni” lungo le quali il potere politico si è manifestato nella storia dell’Occidente. Queste sono essenzialmente tre: la Città, l’Impero, infine lo Stato. Dietro tali forme e modelli idealtipici si stagliano i concetti e le concezioni che li sostengono e li definiscono, ed i filosofi che di quei concetti e di quelle concezioni sono i portatori o, forse meglio, gli affabulatori. Nel libro, che intende offrire una propedeutica storica a successive riflessioni che si preannunciano più strettamente filosofiche, quel percorso, e quella triade, si presentano e discutono con radicale chiarezza, e senz’alcun compiacimento. La sensibilità che vi si esprime è quella di uno studioso che all’esistenza del potere come dominio non si rassegna, e cerca e prova strade alternative e inconsuete, riannodando fili d’antiche tradizioni di pensiero antiautoritario.