Il prezzo della libertà

Gaetano Salvemini in esilio (1925-1949)

a cura di Patrizia Audenino

Cartaceo
22,80 24,00

L’esilio di Gaetano Salvemini, iniziato nel 1925 e durato oltre vent’anni, da lui stesso descritto in modo volutamente antieroico nelle Memorie di un fuoruscito, viene per la prima volta ricostruito dai più autorevoli storici

L’esilio di Gaetano Salvemini, iniziato nel 1925 e durato oltre vent’anni, da lui stesso descritto in modo volutamente antieroico nelle Memorie di un fuoruscito, viene per la prima volta ricostruito dai più autorevoli storici dell’antifascismo e del pensiero politico del Novecento.
Il risultato è assai innovativo: l’esperienza di esule vissuta da Salvemini è analizzata in relazione ai percorsi e alle destinazioni scelte da un intellettuale che si trovò ad attraversare le precarietà esistenziali degli emigranti comuni. Ne viene illuminato il suo rapporto con il mondo dell’antifascismo, con quello degli intellettuali americani e inglesi, e con quello dell’emigrazione italiana. Aspetti del tutto inediti riguardano il peso e il significato del patrimonio di idee e di convinzioni maturato durante gli anni di soggiorno negli Stati Uniti nei progetti, nelle proposte e nei giudizi relativi alla sconfitta del fascismo e alla nuova Italia repubblicana: in definitiva l’influenza del lungo esilio negli Stati Uniti nell’evoluzione del pensiero di Salvemini sulla democrazia.