Il mio neutrino
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Nel 2011, il risultato di un esperimento di fisica creò lo scompiglio tra la comunità degli scienziati. L’analisi dei dati del progetto OPERA mostrava il segnale di un qualcosa di apparentemente impossibile. Sembrava che
Nel 2011, il risultato di un esperimento di fisica creò lo scompiglio tra la comunità degli scienziati. L’analisi dei dati del progetto OPERA mostrava il segnale di un qualcosa di apparentemente impossibile. Sembrava che i neutrini sparati dal CERN fino al rivelatore posto in una caverna sotterranea dei laboratori del Gran Sasso viaggiassero a una velocità maggiore di quella della luce, contravvenendo alla relatività di Einstein, che impone a tutti gli oggetti materiali un inappellabile limite di velocità. Il risultato, presentato dai ricercatori coordinati da Antonio Ereditato come un’anomalia in cerca di soluzione, ebbe una risonanza enorme, soprattutto mediatica. Alcuni mesi dopo i fisici di OPERA scoprirono che la causa dell’effetto osservato era di natura strumentale. Un problema tecnico, un «cavetto staccato» come si disse, uno degli incidenti che fanno parte integrante del lavoro dello scienziato. Il neutrino, la più misteriosa e affascinante tra le particelle elementari, impartì una lezione a tutti: agli scienziati, agli operatori dell’informazione e anche al grande pubblico. Antonio Ereditato ci narra da protagonista una storia fatta di fisica e di fisici, una storia che si intreccia con la sua esperienza di uomo e di scienziato. Una storia iniziata 13800 milioni di anni fa…
Indice
Prologo
1. L’inizio dell’avventura
2. Infine, le oscillazioni!
3. OPERA, ovvero l’elogio dell’apparizione
4. Misurare la velocità dei neutrini?
5. Una misura complessa e ingegnosa
6. Comunicazione di un risultato scomodo
7. Provare e riprovare
8. Epilogo dell’avventura super-luminale
Conclusioni
Ringraziamenti
Rassegna
- Il Mattino 2023.02.22
Anteprima Biogem col libro di Ereditato
di V.G.