Il desiderio del Leviatano
Immaginazione e potere in Thomas Hobbes
Cartaceo
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Lo Stato moderno, di cui il Leviatano è l’icona, nasce nel pensiero di Hobbes come prodotto dalla ragione dell’individuo moderno; per ciò stesso tuttavia esso deve essere pensato come oggetto di desiderio e soggetto
Lo Stato moderno, di cui il Leviatano è l’icona, nasce nel pensiero di Hobbes come prodotto dalla ragione dell’individuo moderno; per ciò stesso tuttavia esso deve essere pensato come oggetto di desiderio e soggetto desiderante. Portatore di una volontà di vivere che si sostiene sulla corrispondente volontà di vita dei sudditi, il Leviatano è il centro di flussi di passionalità irrazionale, tra loro confliggenti o concordanti. Con la nuova antropologia hobbesiana l’irrazionalità, che le età precedenti avevano relegata fuori delle mura della città politica, entra a pieno titolo nella politica moderna, che diventa politica del desiderio tesa a convertire le aspettative dei sudditi in consenso politico. Solo con Hobbes dunque la politica si identifica con la legittimazione del potere, nella forma di quella – presunta – coincidenza della volontà dei dominati con la volontà dei dominanti, di cui parlava Weber. Questo libro ricostruisce i percorsi attraverso i quali l’immaginazione diventa in Hobbes il fulcro della prassi politica, che deve fare del Leviatano il nuovo principio fondante della realtà. Teoria delle passioni, concezione della temporalità, scienza teologica sono momenti della costruzione di questo pensiero, in cui affonda le sue radici la modernità politica, non quella dell’assolutismo soltanto, ma più ancora quella dello Stato liberal-democratico.