Il “consenso” imperfetto
Quattro capitoli sul fascismo
Cartaceo
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II plebiscito del 1929, secondo alcuni studiosi, segnò l’avvio di una stagione di consenso al fascismo, destinata a durare fino al 1940, allorché Mussolini decise di entrare in guerra al fianco dell’alleato nazista. In
II plebiscito del 1929, secondo alcuni studiosi, segnò l’avvio di una stagione di consenso al fascismo, destinata a durare fino al 1940, allorché Mussolini decise di entrare in guerra al fianco dell’alleato nazista. In quel lungo periodo, l’uso dei mezzi di comunicazione di massa e la politica sociale e di potenza del regime avrebbero ottenuto l’adesione degli italiani, destinando l’opposizione a un ruolo marginale e irrilevante. Ma fu proprio così? E, soprattutto, può il cosiddetto consenso configurarsi conie un vasto mantello, che finisce per coprire venti anni di dittatura con una generica accettazione dei suoi riti e dei suoi simboli?
I lavori raccolti in questo vilume avanzano, sulla base di una ricerca accurata e di una documentazione inedita, più di un dubbio e suggeriscono al lettore che, nei sistemi politici moderni, consenso e dissenso si intrecciano in maniera inestricabile, così che è necessario approfondire le loro articolazioni, per tentare di cogliere le misure e le motivazioni di entrambi.