I sonetti di Pasquale Galluppi
Prefazione di Luciano Meligrana
Cartaceo
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Pasquale Galluppi (1770 – 1846), punto di riferimento per la cultura meridionale del primo Ottocento, oltre che filosofo, fu anche lettore esigente, attento alle cronache letterarie. Come spesso accadeva per i gentiluomini italiani della
Pasquale Galluppi (1770 – 1846), punto di riferimento per la cultura meridionale del primo Ottocento, oltre che filosofo, fu anche lettore esigente, attento alle cronache letterarie. Come spesso accadeva per i gentiluomini italiani della sua epoca, si dilettò di poesia. Ludovico Fulci, al quale si deve il ritrovamento di quattro sonetti inediti, è l’autore di questa silloge dell’opera poetica del filosofo tropeano, attivo tra Messina e Napoli nella prima metà dell’Ottocento. Lo scopo de I sonetti di Pasquale Galluppi non è solo documentario, c’è anche l’ambizione di riferire a un più ampio quadro culturale l’opera del pensatore calabrese.
Come osserva Luciano Meligrana nella Prefazione, «i sonetti di Pasquale Galluppi certamente non hanno un altissimo valore poetico, ma rivestono una notevole importanza, sia perché costituiscono un’interessante testimonianza della vita culturale tropeana tra Sette e Ottocento e dell’attività che si svolgeva in seno all’Accademia degli Affaticati, sia perché possono aiutarci a meglio comprendere le posizioni politiche dell’autore e alcuni aspetti della sua stessa filosofia. è questa la prospettiva nella quale si colloca il saggio di Ludovico Fulci, che può essere considerato la più completa e sistematica trattazione apparsa finora dell’opera poetica di Galluppi, oltre che il primo serio tentativo di un bilancio critico complessivo».
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