Bianca Pedace

Gianni Antenucci

Frozen Vision

Cartaceo
13,30 14,00

Gianni, partito da una puntuale ispirazione ai ghiacciai e alle tracce artistiche preistoriche, ne ha tratto materia di sapienza linguistica e poetica, intessendo un originale discorso sulla visione – peraltro, come ha sottolineato Marcello

Gianni, partito da una puntuale ispirazione ai ghiacciai e alle tracce artistiche preistoriche, ne ha tratto materia di sapienza linguistica e poetica, intessendo un originale discorso sulla visione – peraltro, come ha sottolineato Marcello Carriero, “evitando l’abbaglio, l’effetto eclatante”. Raffreddata enormemente la temperatura, ecco quindi il ghiaccio come metafora e come materia (sotto le mentite spoglie del plexiglas). Nelle opere resta insita la possibilità interpretativa di un mistero, anche religioso: il ghiaccio sarà allora un velo, tema sacro e mitico di antichissima risonanza oppure, come già proposto da Giuseppe Billi, un sudario, comunque un’allusione a una dimensione trascendente. A tali allusioni si assomma un possibile immaginario fabulistico – la bara di cristallo delle favole nordiche, simbolo della sospensione dell’età adulta, ambientata invariabilmente nel bosco del presociale, sede di un tempo pre-storico, incantato. Nei giorni in cui il tempo ha perso la sua linearità – frammentato il ciclo delle stagioni e polverizzata ogni ritualità collettiva o sociale – l’artista analizza il tema in controluce, predicando un tempo impossibile e fermo, lentissimo, come quello geologico, dai movimenti indistinguibili, o forse il tempo dell’essere, fisso e infinito. Frozen vision, dunque: sotto il ghiaccio, che opacizza con il suo spessore, e con il peso delle epoche trascorse, la nitidezza dell’immagine, l’immagine tuttavia esiste ancora. E resiste, nella sua interezza sostanziale, di cui la labilità della visione è più un corollario che una contraddizione.

EDIZIONE BILINGUE (ITALIANO E INGLESE)

collana: Varia, bic: A, 2015, pp 64
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isbn: 9788849845075