Giacomo Mancini

La scultura di Domenico Sepe

a cura di Daniela Marra

Prefazione di Sergio Dragone, Premessa di Pietro Mancini

Cartaceo
36,10 38,00

La figura di Giacomo Mancini è, per citare il famoso passaggio hegeliano, nota ma non conosciuta. Nota, ovviamente, per il suo rilievo nazionale in almeno un trentennio. Ma, appunto, a dispetto di ciò, registriamo

La figura di Giacomo Mancini è, per citare il famoso passaggio hegeliano, nota ma non conosciuta. Nota, ovviamente, per il suo rilievo nazionale in almeno un trentennio. Ma, appunto, a dispetto di ciò, registriamo la scarsità di studi e di ricerche sulla sua azione, se comparata ad altre figure, spesso assai minori, nella storia della politica italiana e anche del Partito socialista italiano. La sua opera tuttavia va ben al di là dei confini del socialismo: come esponente politico, segretario di partito e soprattutto ministro, quindi nella fase finale della sua vita anche come sindaco, Mancini è stato un protagonista del duplice “miracolo” della Repubblica, tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Il miracolo economico, cioè il passaggio in pochi anni dell’Italia da paese povero e uscito sconfitto da una guerra disastrosa a nazione tra le più ricche del pianeta, e il miracolo politico della implementazione e del consolidamento della Repubblica, che è poi la democrazia liberale, assediata continuamente dai consueti sovversivismi neri da un lato e rossi dall’altro. L’archivio della Fondazione Giacomo Mancini è uno scrigno che raccoglie le tracce di tutto questo sforzo di colui a cui essa è intitolata, e l’obiettivo primo della nuova collana di studi e ricerche sarà di valorizzarla, attraverso una serie di raccolte di suoi interventi, divisi per gli argomenti a cui Mancini si era dedicato: dalla questione dei vaccini da ministro della Sanità alla frana di Agrigento del 1966 in quanto ministro dei lavori pubblici, dalla lotta per i diritti civili a quelli per una giustizia giusta e liberale, dalle battaglie contro la destra neofascista del Boia chi molla alla difesa garantista degli imputati del processo 7 aprile, dalla sua attività di segretario del Psi fino alla sua visione in politica estera, questi sono solo i primi temi a cui saranno dedicati altrettanti volumi, ognuno curato da studiosi del tema. Accanto a questi, nella collana appariranno anche lavori monografici su Mancini, ma anche sul Partito socialista dei suoi decenni e sulla vita politica e sociale dell’Italia repubblicana. Apre idealmente, ma non solo, la collana questo primo volume, una sorta di catalogo visivo della memoria lasciata da Giacomo Mancini, nella sua comunità, e di quella nazionale. Una memoria che, il più possibile, la Collana di studi e ricerche cercherà di far diventare storia.

Indice

Introduzione alla collana di Marco Gervasoni, Katia Massara, Gianluca Scroccu 

Prefazione di Sergio Dragone 

Premessa di Pietro Mancini 

La figura e lo spazio a Cosenza.
Dal disegno alla scultura: il racconto della realizzazione dell’opera

La Storia e l’Arte: un incontro trasfigurativo
Questioni storiche di senso: la memoria e l’oblio 
     Il lessico del sentire: etica ed estetica del politico del popolo 
     Il monumento lingua viva: raccontare Mancini come simbolo universale 

Intorno a Domenico Sepe
 Il ritorno espressivo dell’antico nella contemporaneità 
     Dal modello all’eterno. Tecniche di realizzazione della scultura in bronzo 

Racconto dell’evento per immagini
Nella bottega
La realizzazione dell’opera

Installazione della statua a Cosenza davanti al Palazzo dei Bruzi 

La cerimonia di inaugurazione di Giacomo Mancini 

Appendice
Il lungo impegno di Giacomo Mancini

Ringraziamenti

Rassegna

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collana: Fondazione Giacomo Mancini, bic: AFKB, 2023, pp 136, Italiano
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isbn: 9788849876840