Filoxenìa
L'accoglienza tra i Greci di Calabria
Cartaceo
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Filoxenìa è l’amore per il forestiero. È il valore sacro dell’ospitalità, il principio etico fondamentale della cultura greca, essenziale per distinguere l’uomo giusto da quello iniquo.
La Calabria Greca è terra di uomini ospitali, nella pienezza
Filoxenìa è l’amore per il forestiero. È il valore sacro dell’ospitalità, il principio etico fondamentale della cultura greca, essenziale per distinguere l’uomo giusto da quello iniquo.
La Calabria Greca è terra di uomini ospitali, nella pienezza del senso omerico. Se ne accorsero e ne scrissero molti illustri viaggiatori del passato, come Edward Lear, Maurits Escher, o come il glottologo Gerhard Rohlfs, accolto fraternamente in questi paesi nei molti anni della sua ricerca sulla lingua greco-calabria, e persino i confinati, come Cesare Pavese che da Brancaleone scriveva alla sorella: “La gente di questi paesi è di un tatto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca”. Ma oggi, è ancora così? L’autrice, munita di macchina fotografica e registratore ha percorso i territori di Bova, Condofuri, Amendolea, Gallicianò, Staiti e Bagaladi per scoprirlo. E, nel corso dei diversi mesi occorsi per la ricerca sul campo, ha ricevute dalle persone più diverse, l’antica accoglienza riservata allo sconosciuto ospite sacro con il quale condividere il pasto, il vino, il racconto.
Rassegna
- Gazzetta del Sud (.it) 2019.04.01
Patrizia Giancotti, l’antropologa che ha scelto di tornare in Calabria
di Cristina Cortese