Fabrizia, Serra San Bruno
Storia, cultura, economia
Cartaceo
€43,70 €46,00
Si tratta del 20° volume della Collana “Le Città della Calabria” che, assieme alla consorella “Le Città della Sicilia” (che ha all’attivo 2 volumi), è il risultato della collaborazione fra la Rubbettino e la
Si tratta del 20° volume della Collana “Le Città della Calabria” che, assieme alla consorella “Le Città della Sicilia” (che ha all’attivo 2 volumi), è il risultato della collaborazione fra la Rubbettino e la Banca Popolare del Mezzogiorno. Fabrizia, Serra San Bruno propone un approfondito e attento studio della storia – dalle origini ai nostri giorni – e della realtà culturale, economica e politica delle due cittadine delle Serre calabresi: Fabrizia, la prima, un vivace centro, custode, in passato, di un patrimonio boschivo tale da permettere la realizzazione, nella zona, di una delle maggiori industrie del ferro dell’Italia preunitaria; Serra San Bruno, la città del santo certosino, Bruno di Colonia, sede della rinomata Certosa, “perla” del mondo spirituale cristiano. Entrambe sono cittadine dense di storia e oggi rappresentano due dinamici centri del turismo montano regionale. Il volume ne ripercorre il vissuto storico, artistico, economico e civile, associando il rigore scientifico, tipico dell’intera collana, al taglio divulgativo che si concretizza soprattutto nel ricco apparato iconografico e didascalico. Si annoverano i contributi di: Fausto Cozzetto (Introduzione alla Parte prima e alla Parte seconda), Tonino Ceravolo (Storia antica e medievale), Giuseppe Ferraro (Storia moderna), Domenico Pisani (Storia risorgimentale), Fulvio Mazza (Storia politica del Novecento), Antonio Cavallaro (Storia culturale del Novecento), Andrea Ansani, Antonio Carvello e Vittorio Daniele (Storia economica del Novecento). L’Appendice statistica è stata curata da Andrea Ansani; gli Indici da Ilenia Marrapodi. La Redazione, coordinata da Luciana Rossi e da Cecilia Rutigliano, si è avvalsa della consulenza scientifica di Fausto Cozzetto e dell’importante contributo del fotografo Bruno Tripodi.