Etica pubblica 1/2023 – Studi su legalità e partecipazione
La pratica della giustizia: il dibattimento penale tra linguaggio e interazione
a cura di Enrico Caniglia
Cartaceo
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Questo numero di “Etica pubblica. Studi su legalità e partecipazione” propone un tema di certa originalità per il lettore italiano: il linguaggio dei tribunali. Siamo abituati a vedere e studiare ciò che succede durante
Questo numero di “Etica pubblica. Studi su legalità e partecipazione” propone un tema di certa originalità per il lettore italiano: il linguaggio dei tribunali. Siamo abituati a vedere e studiare ciò che succede durante i processi soprattutto dal punto di vista giuridico ed invece, come ben argomenta Enrico Caniglia, curatore di questo numero, il linguaggio usato durante il dibattimento può rivelare tanti aspetti che spesso vengono dati per consuetudinari e che invece contengono una miriade di stereotipi culturali. Da qualche anno, alcuni specifici approcci sociologici, in particolare l’etnometodologia e, come la definisce Caniglia, la sua “disciplina sorella”, l’analisi della conversazione, hanno svelato e stanno svelando quanti e quali presupposti culturali si nascondano dietro le parole di giudici, inquirenti ed avvocati. Soprattutto questi approcci contribuiscono a mettere in luce il rapporto asimmetrico che spesso si verifica nel corso del processo e che il più delle volte gioca a sfavore dell’indagato. È una questione dunque etica e di equità che viene a galla durante il processo e di cui, spesso, appunto, viene tralasciata l’importanza. Il lettore troverà qui contributi che indagano questi aspetti: ci sono anche contributi di studiosi italiani, Enrico Caniglia e Selena Mariano, ma soprattutto di studiosi di altri paesi dove questi approcci hanno preso piede da più anni. E in questo certamente sta l’utilità e la novità di questo numero di “Etica pubblica. Studi su legalità e partecipazione”. Il numero si completa di altri interventi che hanno ancora a che fare con la magistratura e le sue modalità comunicative. Innanzitutto c’è in “Letti e riletti” la discussione di un libro importante di Edmondo Bruti Liberati sulla copertura giornalistica della vita giudiziaria e dei suoi accadimenti e di quali storture essa sia spesso oggetto. La sezione “Note e commenti” contiene un intervento di Armando Spataro, ben noto magistrato, che interviene, appunto da magistrato, sul linguaggio giudiziario e sui suoi problemi non dimenticando, infine, di dire la sua sulla tanto discussa ordinanza relativa ai recenti drammatici eventi del naufragio di Cutro. Nella stessa sezione, curata da Nando dalla Chiesa, la nostra rivista non poteva tralasciare di intervenire su uno dei maggiori successi televisivi della più recente stagione: “Il nostro generale”. Lo ha fatto per la vicinanza che lega questa rivista alla famiglia del generale dalla Chiesa, ma anche perché la serie televisiva riguarda un evento che ancora tocca da vicino le sensibilità del nostro paese, come dimostra il grande successo di pubblico che essa ha riscosso. Questa sezione contiene una sentita introduzione di Nando dalla Chiesa ed un intervento del regista, Lucio Pellegrini, e del co-sceneggiatore della serie, Peppe Fiore.
Indice
In this issue
Paolo Mancini
Saggi
Introduzione: il dibattimento penale come attività pratica
Enrico Caniglia
La giustizia in azione: studi etnometodologici del processo penale
Enrico Caniglia
Anthropology, ethnography and legal practice. Law as a practical accomplishment
Baudouin Dupret
The relevance of trial talk forrape shield legislation(with a postscript)
Gregory Matoesian
Il genere della giustizia: moralitàe cultura patriarcale nel
processo per stupro
Selena Mariano
Letti e riletti
Delitti in prima pagina. La giustizia nella società dell’informazione
Recensione di Marco Mazzoni
Note e commenti
Rapporto tra linguaggio giudiziario e cultura comune, in particolare nell’attività del Pubblico Ministero
Armando Spataro
Forum: Il nostro generale. Quando l’etica aiuta la storia
Nando dalla Chiesa
Peppe Fiore
Lucio Pellegrini
Gli autori