Gianni Vattimo, Carmelo Dotolo
Dio: la possibilità buona
Un colloquio sulla soglia tra filosofia e teologia a cura di
a cura di Giovanni Giorgio
Cartaceo
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Le posizioni del filosofo Gianni Vattimo e del teologo laico Carmelo Dotolo partono dal comune denominatore della comprensione del fenomeno della secolarizzazione moderna e contemporanea, quale traduzione immanente dei valori religioso-sacrali del cristianesimo. Se
Le posizioni del filosofo Gianni Vattimo e del teologo laico Carmelo Dotolo partono dal comune denominatore della comprensione del fenomeno della secolarizzazione moderna e contemporanea, quale traduzione immanente dei valori religioso-sacrali del cristianesimo. Se così è, allora la secolarizzazione deve comprendersi come figlia del cristianesimo, e non come sua liquidazione. Nelle figure della creazione e, soprattutto, dell’incarnazione ci sono infatti le premesse per un mondo non più sacro: esse reclamano un mondo che sia altro da Dio, un mondo secolare appunto.
Questo però non è senza conseguenze per lo stesso cristianesimo e per un’esperienza di fede che voglia essere aderente ai tempi attuali. Dobbiamo ancora considerare Dio come il fondamento metafisico del mondo? Oppure Dio ormai è colui che, secolarizzato, è stato disintegrato come Dio e trasformato in utopia buona della storia? O forse il profilo di un Dio-amore può lasciar essere il mondo nella sua alterità, rimanendo possibilità buona per la storia? Ognuno di noi sta dentro le risposte date a queste domande da parte di due maestri che, dal lato della filosofia e dal lato della teologia, indicano strade intelligenti percorribili.