Enzo Ciconte

Diego Tajani a Palermo (1868-1875)

La magistratura tra mafia, politica e potere

Cartaceo
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La vicenda di Diego Tajani – procuratore generale del re presso la Corte di appello di Palermo – è una finestra aperta sul rapporto tra centro e periferia, su come venne esercitato il potere

La vicenda di Diego Tajani – procuratore generale del re presso la Corte di appello di Palermo – è una finestra aperta sul rapporto tra centro e periferia, su come venne esercitato il potere da parte di una élite che aveva portato all’unificazione, ma che nulla sapeva della realtà concreta del Mezzogiorno e della Sicilia, e che voleva, in quella realtà, affermare la pratica della piemontesizzazione della società e dell’intera Italia. Queste pagine ci riportano a temi di una straordinaria attualità: il rapporto tra potere politico e magistratura, il ricorrente uso di attaccare la magistratura e il desiderio di tenerla a bada mettendola sotto controllo; tutte questioni che con parole diverse sono presenti nel dibattito di oggi. È altresì il racconto di come  si sono formate le élite liberali e borghesi nell’Italia post unitaria, dentro le quali emergono pulsioni autoritarie che indirizzano la politica nazionale verso gli stati d’assedio, la repressione, l’uso della magistratura a fini politici.

Indice

Una firma impegnativa
     Il mandato di cattura contro il questore Giuseppe Albanese
     Andava indietro con la memoria, e ricordava… 
     Il giovane avvocato calabrese 
     Il processo per i fatti di Sapri 
     A Torino l’incontro con Cavour 
     L’ingresso in magistratura 

A Palermo tra poteri legali e poteri illegali
     Le nuove autorità e la realtà siciliana 
     I primi anni a Palermo 
     Una nuova, inesistente cospirazione 
     È finita l’emergenza 
     Le detenzioni illegali 
     Arresti senza prove 
     Un cambio di passo: ritorno alla normalità 
     Il silenzio non può serbarsi 
     Ella si prepari a conoscere cose dell’altro mondo 
     Roccapalumba dove si scarcerano stupratori e mancati assassini 

Palermo in balia di malfattori in divisa più o meno ufficiale
     Sotto accusa il Corpo della Sicurezza pubblica 
     Malfattori in divisa più o meno ufficiale 
     La scelta del successore di Albanese 
     Albanese ritira le dimissioni 
     Associazione di malfattori diretta da ufficiali di      Sicurezza pubblica 
     Le classi dirigenti agiscono fuori della legalità 
     «Sorta prova contro Questore mandato assassinio consumato» 
     L’incontro con il ministro 
     Ritorno a un’apparente normalità 
     Ancora scontri sul problema delle scarcerazioni 
     Più difficili le relazioni tra poteri 
     L’agguato ai fratelli Bruno 
     S’inasprisce lo scontro tra Tajani e il ministro di Grazia e giustizia 
     Schiavo relaziona al ministro di Grazia e giustizia 
     Cotanti ladri e omicidi con la livrea 

La requisitoria contro il questore Albanese
     «Scoppia la bomba» 
     «Sospenda mandato di cattura fino nuova disposizione» 
     Albanese “poco eroicamente” parte alla volta di Napoli 
     Un clima pesante 
     La requisitoria di Tajani diventa pubblica 
     Perché Tajani fa pubblicare la requisitoria? 
     Floris reagisce 
     La sentenza della sezione d’accusa 

Palermo senza Tajani
     Scritti contro Tajani 
     La commissione ministeriale 
     La voce del procuratore generale della corte di Cassazione 

La denuncia di Tajani alla Camera dei deputati
     Tra continuità e cambiamento 
     Il fantasma di Tajani 
     Giustizia e sicurezza pubblica 
     L’accusa di Tajani 
     Le reazioni alle accuse di Tajani 
     Cala il sipario 

Fonti d’archivio e bibliografia

Indice dei nomi

Rassegna

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