Dialogo del conforto nelle tribolazioni
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Tommaso Moro scrisse il Dialogo del confronto nelle tribolazioni negli ultimi mesi di prigionia, trascorsi nella Torre di Londra prima di venire giustiziato il 6 luglio 1535. Fin dalla sua apparizione quest’opera è
Tommaso Moro scrisse il Dialogo del confronto nelle tribolazioni negli ultimi mesi di prigionia, trascorsi nella Torre di Londra prima di venire giustiziato il 6 luglio 1535. Fin dalla sua apparizione quest’opera è stata considerata uno dei capolavori della mediazione spirituale ( “un manuale dei martiri” ) nonchè uno dei più alti esempi di dialogo letterario in lingua inglese, in cui la profondità dell’analisi dell’animo umano si accompagna sempre al tocco lieve dell’umorista. Sullo sfondo di una società attraversata da una profonda crisi spirituale e civile, il Dialogo affronta il grande tema della presenza del male e della sofferenza nel mondo e nel modo in cui poter meglio affrontare questa sfida. In un’epoca in cui l’Europa si sentiva minacciata dal pericolo di invasioni esterne, Tommaso Moro invita a guardare anche e soprattutto ai rischi provenienti dall’interno: dalle degenerazioni dispotiche dei governanti nonchè dalle debolezza dell’animo umano.
In queste pagine la riflessione teologicai innesta su una finissima oservazione antropologica e psicologica, che analizza una ad una le prove a cui l’umanità è sottoposta: dubbio, paura, tribolazione, disperazione,suicidio, orgoglio, pusillanimità, eccesso di scrupolosità, odio, persecuzione, martirio. La grandezza dell’umanità di fronte a queste prove non sta nell’illusione di vincere definitivamente il dolore- che accompagna sempre la vicenda umana-, ma nel resistere alla tentazione di cedere al compromesso con il male, mantenendosi fedeli alla propria coscienza e al bene da essa intravisto. Per queste ragioni, il Dialogo del confronto può essere considerato uno dei grandi classici della spiritualità del politico.