Andrea Frezza

Così viviamo per dire sempre addio

«Qua nessuno sa chi sono. I Santavelica sono spariti. Qualcuno crede che io sia un professore di liceo o un dirigente dell’amministrazione dello Stato in pensione, alquanto bizzarro nell’aspetto, che con i soldi della

«Qua nessuno sa chi sono. I Santavelica sono spariti. Qualcuno crede che io sia un professore di liceo o un dirigente dell’amministrazione dello Stato in pensione, alquanto bizzarro nell’aspetto, che con i soldi della liquidazione ha acquistato e restaurato la casetta dello scoglio.» Così l’ultimo discendente dei Santavelica che ha deciso di trascorre la fine della sua vita rifugiandosi a pochi metri dalla villa dov’è nato. Di fronte all’azzurro dello Stretto di Messina, tra una passeggiata in riva al mare e un’insalata di pomodori, Matteo insegue fino in fondo l’amore e la bellezza, gli stessi mali che hanno segnato la decadenza della sua famiglia. L’opprimente solitudine è rischiarata dalle candele dei ricordi: lo zio Gioacchino in pellegrinaggio circolare verso la Terra Santa; Sisina sposa per un giorno; l’estate del ’52 ad Anacapri insieme a nonna Ruth; gli anni in America, la visita ad Hemingway, Chandler, Marilyn. Così Matteo vive il tempo che rimane per imparare a dire l’ultima volta addio.

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collana: Velvet, bic: FA, 2011, pp 280
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isbn: 9788849829044