Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale

a cura di Livio Antonielli e Stefano Levati

Cartaceo
14,25 15,00

La storiografia più recente ha dedicato ampio spazio allo studio delle diverse forme di controllo del territorio soprattutto in rapporto allo sviluppo dello Stato moderno, mettendo in evidenza come la progressiva legittimazione dell’autorità pubblica

La storiografia più recente ha dedicato ampio spazio allo studio delle diverse forme di controllo del territorio soprattutto in rapporto allo sviluppo dello Stato moderno, mettendo in evidenza come la progressiva legittimazione dell’autorità pubblica abbia trovato spazi ideologici e materiali per affermarsi con successo attraverso lo sviluppo delle funzioni di polizia. Tali funzioni, intese sia nel senso «premoderno » di regolazione della società civile e dei suoi bisogni, sia nel senso attuale di controllo del territorio e dell’ordine pubblico, sono state svolte in età moderna da autorità disparate e hanno contributo a definire un comune percorso verso l’affermarsi di un concetto di legalità di cui lo Stato è diventato protagonista assoluto. L’analisi di specifiche realtà istituzionali in vari contesti europei e la loro comparazione hanno messo in luce la rilevanza della cesura rivoluzionaria e napoleonica, soprattutto sul piano ideologico, ma hanno anche fatto emergere sul piano strettamente materiale una notevole continuità delle funzioni di polizia e di regolazione della vita civile, al di là del modificarsi degli assetti istituzionali a cavallo tra Sette e Ottocento. Il presente volume arricchisce ulteriormente questo ormai articolato quadro storiografico presentando gli atti del Convegno tenutosi ad Abbiategrasso nel settembre del 2010.