Marta Petrusewicz

Come il Meridione divenne una Questione

Rappresentazioni del Sud prima e dopo il Quarantotto

Cartaceo
14,25 15,00

Intervenendo sul «Foglio», nel 2000, Adriano Sofri restituiva bene il senso di questo libro: «Secondo Petrusewicz nel Regno delle Due Sicilie si stava costruendo, fra il tardo ’700 e il primo ’800, una “nazione

Intervenendo sul «Foglio», nel 2000, Adriano Sofri restituiva bene il senso di questo libro: «Secondo Petrusewicz nel Regno delle Due Sicilie si stava costruendo, fra il tardo ’700 e il primo ’800, una “nazione napoletana”: costituita da uno Stato forte e sovrano, una classe media (una intellighentsia) moderna e civilmente impegnata, e un popolo elevatosi dalla plebe. Questa “costruzione nazionale” era, secondo Petrusewicz, ben avviata nella metà del secolo: gran fiorire di studio, dibattiti, arte. La rivoluzione del 1848 ne fu il culmine. La sua sconfitta trascinò la distruzione di una generazione di intellettuali e la rottura del loro legame col popolo, riprecipitato in “plebe”. Da questa tragica delusione, dopo il 1849, comincia a maturare la “svolta italiana”. Con la questione nazionale coincide di fatto la questione meridionale».

Indice

Prefazione alla nuova edizione
Prefazione
1. Prima della Questione Meridionale
2. I loci della società civile: l’associazionismo agrario
3. Il liberismo degli agrari meridionali
4. Visioni e programmi dei modernizzatori
5. La grande cesura: il Quarantotto e l’esilio
6. Chi ha inventato la Questione Meridionale?
Bibliografia dei lavori citati

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