Cinema e Storia 2022. Media-Impresa
Discorsi e pratiche cinematografiche e mediali nella cultura industriale
a cura di Diego Cavallotti, Simone Dotto, Jennifer Malvezzi, Luca Peretti
Una rivista che si colloca su una terra di confine in buona parte ancora da esplorare. Ogni numero presenta contributi interdisciplinari focalizzati su un tema monografico e uniti da un filo comune: lo studio
Una rivista che si colloca su una terra di confine in buona parte ancora da esplorare. Ogni numero presenta contributi interdisciplinari focalizzati su un tema monografico e uniti da un filo comune: lo studio dell’immaginario e delle sue interazioni con la realtà, quale ideale luogo di incontro e dialogo tra il cinema, gli audiovisivi, la cultura visuale e la storia. Delle tante vite parallele del cinema quella industriale non è certo tra le più appariscenti. Eppure, è anche districandosi fra cubicoli da ufficio, fiere campionarie, presentazioni aziendali e viaggi d’affari che i mezzi audiovisivi hanno adempito alla propria funzione di agenti storici, divenendo presenze via via più pervasive e influenti nella quotidianità dei luoghi di lavoro. Questo numero speciale di «Cinema e Storia» parte dall’ormai vasta letteratura esistente sul cinema industriale e sponsorizzato per adottare una più ampia prospettiva sul processo di “mediatizzazione” che ha interessato le imprese e le organizzazioni lavorative nel contesto italiano. Muovendo della ripresa post-bellica come punto di partenza obbligato e individuando il boom economico quale periodo di maggior fortuna della cinematografia d’impresa, ci si spinge fino a metà degli anni Ottanta, quanto la rete mediale delle aziende accoglie l’introduzione delle tecnologie elettroniche e informatiche. A diverse altezze di questo percorso, i saggi qui raccolti offrono spaccati sulle istituzioni e sui saperi che hanno contribuito a irreggimentare il cinema tra gli strumenti della cultura imprenditoriale, sulle accezioni discorsive di medialità che emergono dalle pagine degli house organ aziendali e sul ruolo giocato dall’audiovisivo nella rappresentazione dei paesaggi industriali e nella costruzione della corporate image. Un assortimento di casi differenti sui quali si staglia il miraggio tutto italiano del tecno-umanesimo, ora in termini utopistici (il perfetto connubio fra estro artistico e precisione tecnica) ora con sembianze distopiche, a piegare ogni espressione culturale ai fini dell’ingegneria sociale.
Indice
Introduzione
di Diego Cavallotti, Simone Dotto, Jennifer Malvezzi e Luca Peretti
Saperi e istituzioni del cinema industriale
Istruzioni per l’uso. “Teorie d’utilità” nel dibattito sul film industriale italiano (1949-’72)
di Simone Dotto
Cinema e psicotecnica. Biopolitiche del corpo nel cinema industriale del dopoguerra
di Federico Pierotti
I modelli americani italianizzati e le produzioni sponsorizzate americane nel sistema scolastico del secondo dopoguerra italiano
di Giovanni Grasso
Discorsi e medialità
«Ai numerosi appassionati dell’elettronica»: la «Selezione di tecnica radio-tv» di G.B.C. e la divulgazione in campo tecno-mediale (1957-1985)
di Diego Cavallotti
Situazionismo, nuovi tecno-umanesimi e medialità tra le pagine di «Caleidoscopio» e «Humus»
di Jennifer Malvezzi
Una lunga corsa: industria, cultura e cinema nelle riviste italiane Pirelli (1948-1970)
di Marco Zilioli
Petrolio e televisione Il piccolo schermo nella rivista dell’Eni «Il gatto selvatico»
di Elio Frescani
Paesaggi industriali e figure aziendali
Le città radiose. Company town d’Italia nei documentari del dopoguerra
di Paolo Villa
The Shape of Energy. Fuels and Modernity in the Italian Industrial Imagery of the 1950s
di Giacomo Tagliani
Stile libero
a cura di Chiara Gelato
INCONTRI
Il cinema come forma di resistenza: conversazione con Daniele Vicari
di Samuel Antichi
OSSERVATORIO_FILM
I film storici della stagione 2021
di Luca Peretti e Pietro Masciullo
OSSERVATORIO_LIBRI
Bibliografia critica su cinema e storia. Biennio 2020-2021
di Valerio Coladonato, Francesco D’Asero e Damiano Garofalo