Vittorio Cappelli, Luciano Caruso
Calabria Futurista 1909-1943
a cura di Vittorio Cappelli
Cartaceo
€13,30 €14,00
Questo volume è frutto della rivisitazione, della rielaborazione e dell’aggiornamento critico del catalogo della mostra Calabria futurista (Chiostro di Santa Chiara e Biblioteca Civica, Cosenza, maggio-giugno 1997), che fu pubblicato con lo stesso titolo
Questo volume è frutto della rivisitazione, della rielaborazione e dell’aggiornamento critico del catalogo della mostra Calabria futurista (Chiostro di Santa Chiara e Biblioteca Civica, Cosenza, maggio-giugno 1997), che fu pubblicato con lo stesso titolo della mostra dall’editore Rubbettino, grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Cosenza, guidata a quel tempo da Giacomo Mancini, il quale accolse e promosse l’intero progetto.
Dodici anni dopo, nel 2009, ricorre il centenario della fondazione del movimento futurista. Anche in questa succulenta occasione, abbiamo preferito non farci catturare dalle retoriche celebrative, scegliendo invece di ripercorrere la strada della ricerca originale, cercando di sviluppare ulteriormente le acquisizioni critiche illustrate nella mostra cosentina.
Sicché, questa pubblicazione si propone come punto di partenza di una nuova stagione di studi e di proposte creative, in apertura dell’evento“Perifuturismo. Il Futurismo corre ai lati tra i vulcani i terremoti e il mare” (Università della Calabria, Arcavacata, 16-20 novembre 2009), che vuole essere un articolato momento di verifica della vitalità dell’avanguardia futurista a un secolo dal suo inizio. Con questa intenzione, si è chiesto, pertanto, a critici letterari e storici della cultura, a compositori e musicisti, ad artisti, attori e registi teatrali di misurarsi ancora una volta con le provocazioni e le produzioni futuriste, attraverso anche nuove creazioni artistiche ispirate al (dal) Futurismo.
Infine, questo volume vuol essere occasione di riflessione sull’articolazione meridionale, mediterranea e“africana” dell’avventura futurista, nella convinzione che questa rimarrebbe incomprensibile senza considerare, dentro e al di là della proclamata“modernolatria”, la sua anima intuitiva, fatta di“selvaggerie”, di tensioni“telluriche” e di esplosioni“vulcaniche”, che hanno arricchito per alcuni decenni la polisemia e la trasversalità dell’intero movimento futurista.dalla Nota del Curatore)