Calabria extra e intra moenia
Cartaceo
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Il libro è un affresco della Calabria degli anni cinquanta del secolo scorso, quando l’Italia è un immenso, contraddittorio cantiere di ricostruzioni e sta per decollare nell’orbita dei paesi a tecnologia e industria avanzate.
Il libro è un affresco della Calabria degli anni cinquanta del secolo scorso, quando l’Italia è un immenso, contraddittorio cantiere di ricostruzioni e sta per decollare nell’orbita dei paesi a tecnologia e industria avanzate. In questo affresco, la Calabria è non solo scena, ma figura mitica dominante in dialogo con i suoi incantevoli paesaggi, con la sua storia nobilissima della Magna Grecia, con le aure, le luci, i mari, ma soprattutto con la tenacia, l’immaginario, le scelte esistenziali, le gestualità arcaiche delle sue genti e in dialogo sofferto anche col mondo a lei esterno e con il giovane viaggiatore. Il quale scende qua, per capire senza pregiudizi sia questa realtà complessa e dalle molteplici valenze, sia se stesso. Perché, sempre, quando noi abbiamo una relazione col mondo, magari senza saperlo, puntualmente ci chiediamo: io sono qui, tu, caro mondo, dove sei? che rapporti legano insieme me e te e, con noi, le rovine antiche e gli alberi, gli occhi pazienti dell’asino e i rami dell’ontano sul torrente?
Rassegna
- Corriere del Mezzogiorno 2013.07.05
La Calabria di Piscopo, terra di viaggi lontani