Amore e psiche a Milano
Antonio Canova - François Gérard
a cura di Vincent Pomarède, Valeria Merlini, Daniela Storti
Cartaceo
€27,55 €29,00
L’annuale mostra che il Comune di Milano organizza insieme a Eni e e al Louvre, proponendo celebri capolavori d’arte, vede quest’anno l’esposizione di due grandiose rappresentazioni della leggenda di Amore e Psiche narrata nelle
L’annuale mostra che il Comune di Milano organizza insieme a Eni e e al Louvre, proponendo celebri capolavori d’arte, vede quest’anno l’esposizione di due grandiose rappresentazioni della leggenda di Amore e Psiche narrata nelle Metamorfosi di Apuleio, l’una rappresentata dal maestoso gruppo scultoreo di Antonio Canova e l’altra dal sensuale dipinto di François Gérard ispirato proprio all’opera dell’artista veneto. L’opera di Canova (di cui peraltro esistono altre due versioni, una delle quali conservata sempre al Louvre e l’altra all’Hermitage di San Pietroburgo) venne realizzata tra il 1788 e il 1793, su commissione del tenente colonnello Campbell che incontrò l’artista durante un suo soggiorno napoletano. Quando l’opera verrà terminata il Campbell non riuscirà però a tenere fede all’impegno e la scultura verrà acquistata da Gioacchino Murat e portata in Francia. Il gruppo scultoreo ottenne grande successo tra i contemporanei tanto da ispirare, tra l’altro, una celebre ode di Keats (Ode to Psyche) e l’opera di Gérard qui esposta. La mostra è accompagnata da un catalogo (ed. Rubbettino) che ha la peculiarità di presentarsi in forma interdisciplinare, accogliendo non solo saggi di storia e critica dell’arte ma anche di carattere filosofico (si segnala a tal riguardo, per esempio, l’interessante saggio di Giulio Giorello). La pubblicazione diventa così uno strumento che va oltre i fini soliti che si prefigge un’opera di questo genere, rappresentando altresì un imprescindibile volume di riferimento sull’arte neoclassica e sui mille significati che soggiacciono all’elaborazione del mito che ha ispirato le opere in esso analizzate, impreziosito peraltro dal prestigio degli autori dei saggi che lo compongono.