Alla ricerca del tempo felice
Saggi sull'attività letteraria calabrese tra sei e novecento
Cartaceo
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Il presente volume fa da pendant al precedente Per altezza d’ingegno (Rubbettino, 2002). Entrambi vogliono essere, metodologicamente, la prosecuzione organica del ‘profilo’ e antologia, di storia letteraria, Calabria, che ha visto la luce nel
Il presente volume fa da pendant al precedente Per altezza d’ingegno (Rubbettino, 2002). Entrambi vogliono essere, metodologicamente, la prosecuzione organica del ‘profilo’ e antologia, di storia letteraria, Calabria, che ha visto la luce nel 1986, nella collana editoriale Letteratura delle regioni d’Italia. Storia e testi, edita dall’editrice La Scuola di Brescia. L’impegno è sempre quello di dimostrare come la Calabria sia portatrice di un patrimonio culturale che appartiene all’umanità intera; che esprime una sua rigorosa ‘linea’ di civiltà letteraria che merita grande rispetto; una realtà unica e inconfondibile che diede, e dà, un apporto prestigioso all’attività letteraria nazionale. Occorre conoscerla sempre di più, e sempre meglio, e alla quale ci si deve appassionare fermamente come alla risorsa che s’impone all’attenzione dell’umanità civile per ciò che questa terra è, e continua ad essere, non solo nelle sue meraviglie archeologiche e naturalistiche, ma nella sua produzione poetica e letteraria passata e presente. Bisogna riappropriarsi del desiderio di avvertire sempre meglio l’istanza di richiamarsi, senza ovviamente inutili rimpianti, all’età felice della nostra severa radice culturale, che è quella della Magna Grecia, di quell’antico umanesimo, della lezione di quei Padri ‘visionari’ che vaticinavano tempi avvenire pensando che il mondo potesse un giorno diventare migliore, e potesse sparire, con le disuguaglianze sociali, e con la rinascita dei valori umani più profondi, ogni genere di tirannide. Rimangono esclusi gli autori viventi. L’esclusione si deve al fatto che si è inteso dare al libro una valenza ‘storica’ che la presenza di autori contemporanei, ovviamente in progress, o ancora in fieri, non acconsente. Si segnalano, infine, all’attenzione del lettore i capitoli riguardanti la Letteratura erotica calabrese e la Letteratura al femminile. Ciò, soprattutto, per ribadire la necessità di superare i preconcetti di ascendenza tardoromantica e provinciale, e affrontare questi due filoni dell’attività letteraria calabrese mettendo alla luce le loro effettive ragioni storiche, e non le sole, spesso effimere, qualità estetiche.